Musica

Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari a FqMagazine: “Giovani Wannabe è il tormentone dei tormentati”

FqMagazine ha incontrato Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, tra una pausa e l'altra dei tre concerti sold out al MedionalumForum di Assago (Milano). Dieci anni di gavetta alle spalle e amatissimo sulle piattaforme streaming. C'è un segreto per questo successo? “Nemmeno noi lo sappiamo ancora”

di Andrea Conti

Dieci anni di carriera, quattro album alle spalle, momenti difficili poi brillantemente superati, grazie alla forza della band. I Pinguini Tattici Nucleari, in stato di grazia, hanno messo a segno tre sold out al MediolanumForum di Assago (Milano) e questa sera festeggeranno per l’ultima volta con i fan milanesi la tappa del “Dove eravamo rimasti Tour”. Una consacrazione dovuta per una delle band più sorprendenti del panorama musicale italiano. Il loro ultimo pezzo “Giovani Wannabe” è amatissimo non solo dalle radio (5 posto nella classifica Earone) e in classifica Fimi (al terzo posto), ma anche i pezzi precedenti come “Pastello Bianco” sono rimasti in vetta nelle piattaforme come Spotify. Insomma la band ha il tocco magico e dopo il successo al Festival di Sanremo 2020 con il terzo posto “Ringo Starr”, nel 2023 potrebbe esserci il bis sul palco dell’Ariston. Intanto al Forum di Assago ogni sera 12mila spettatori, hanno applaudito e cantato i 22 brani in scaletta per oltre due ore di concerto.

Nelle immagini sullo schermo – durante il live – sono proiettate le storie non solo del frontman Riccardo Zanotti (commovente l’omaggio al padre “per avermi permesso di inseguire un sogno”), ma anche degli altri componenti della band come il tastierista Elio Biffi, i chitarristi Nicola Buttafuoco e Lorenzo Pasini, il bassista Simone Pagani e il batterista Matteo Locati. Un modo affettuoso per celebrare se stessi assieme ai fan. In un momento di pausa tra un concerto e l’altro abbiamo incontrato Riccardo Zanotti.

Il 27 febbraio 2020 siete stati tra i primi a dover cancellare i concerti. Oggi la ripresa del tour è una liberazione per voi?
Per restare in tema religioso è stata una traversata nel deserto verso la terra promessa. Siamo stati tentati, non dico si smettere, ma quasi. Non sapevamo in questi due anni e mezzo di fermo se il nostro core business sarebbe stato ancora il live.

E cosa avete fatto?
Abbiamo fatto tanta radio, progetti discografici, ma non abbiamo abbandonato il lavoro in studio. Insomma era come se i concerti fossero passati in secondo piano, sentivamo però che mancava sempre qualcosa. Nonostante facessimo un sacco di cose, per fortuna. Insomma riprendere il tour è stata la fine di un viaggio brutto per noi musicisti e il ritorno al senso di tutto.

Come mai?
Perché il concerto, lo stare davanti al pubblico è quello che definisce il nostro mestiere. Fare canzoni è un tramite ma quello che tu porti sul palco lo lasci nella gente .

Durante il concerto dite: “Poi è arrivata la pandemia e ci sembrava di essere caduti più in basso del basso”. In che senso?
Quando esiste qualcosa di bello serve che qualcuno la difenda, come si fa con le aiuole e i fiori. Siamo in sei e difendiamo questa cosa bella che è la nostra band, che ha una vita complessa, sotto tanti punti di vista. Però quando si parla di spirito di gruppo ci si aiuta sempre a vicenda. Durante il lockdown siamo stati spesso in studio, in una stanza a casa mia, solo per il piacere di suonare e rafforzare la passione per la musica. Essere musicista è una professione di fede.

Il concerto si apre con “Ridere”. Un caso?
Questa canzone è uscita ad aprile del 2020, non potevamo fare il video perché costretti a casa e sono accorsi i nostri fan. Ci sono arrivati tanti video casalinghi con gente in piscina, in giardino, mentre porta a spasso il cane… Attraverso una nostra app i fan, durante il concerto, possono condividere, a tempo, il suono della batteria sul palco come fossero tutti e 12mila con noi. Glielo dovevamo, fanno parte di noi.

“Giovani Wannabe” rincorre “La dolce vita” ed è la sorpresa dei tormentoni. Qual è il segreto del successo?
Questo è il tormentone dei tormentati (ride, ndr). Non ci aspettiamo mai nulla e quando abbiamo lanciato questa canzone è stato solo per dare un senso di leggerezza a quello che facciamo. Leggeri e mai superficiali, un atteggiamento che ci ha portato ad essere dove siamo. Non era la canzone estiva in senso stretto ma forse il verso ‘Ti dedico le autostrade che portano al mare’ ne suggerisce l’atmosfera. Ammetto che ha fatto buonissimi risultati in un campionato che non è il nostro. Volevamo ricordare con questa canzone alla gente che siamo tornati live, che ci sarà un tour nei palazzetti con una scaletta diversa.

Come riuscite a stazionare nella top 5 di Spotify ad ogni nuovo brano?
Bella domanda. Spesso ce lo chiediamo ma non troviamo risposte plausibili…

Frutto della gavetta?
Anche, sì. Gavetta vuol dire cercare di conquistare chi ti ascolta. Se ti limiti a suonare non succederà mai niente. Bisogna creare un rapporto con chi hai davanti. Siamo entrati come vecchi amici, non dalla porta principale ma dal retro, e la gente si è fidata di noi. Poi, certo, nel nostro caso si sono allineate le radio, gli streaming e i concerti. Se continuiamo così sarà un paradiso per noi (ride, ndr).

Tornerete a Sanremo?
Ci siamo trovati molto bene nel 2020. Non ci stiamo ancora pensando, lo capiremo col tempo. Amadeus ha rivoluzionato tutto, ormai andare a Sanremo non vuol dire che devi recuperare una carriera che non sta andando bene. Ci penseremo comunque, dipende sempre dalla canzone.

LA SCALETTA Intro 1. Ridere 2. Nonono 3. Antartide 4. Giovani Wannabe 5. Bergamo 6. Scrivile scemo 7. Ringo Starr 8. Cancelleria 9. Freddie
10. Scatole (acustico) 11. La storia infinita (acustico) 12. Bagatelle (acustico) 13. Verdura 14. Sciare 15. La banalità del mare 16. Sashimi 17. Scooby Doo 18. Medley Dj set: Giulia -Ferma a guardare -Me Want Marò Back 19. Irene 20. Lake Washington Boulevard BIS 21. Tetris 22. Pastello bianco

(Foto di Massimo Barbaglia)

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