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Lo chef due Stelle Michelin Andrea Aprea: “Ho assunto 30 persone, se paghi il giusto trovi personale”

Il creativo napoletano celebre per la caprese Dolce Salato mette sul tavolo, oltre ai suoi piatti stellati, i fatti. Assunzioni in regola e stipendi corretti. “Da dipendente divento imprenditore. Sognavo un posto tutto mio”, rivela al Corriere della Sera

di Simona Griggio

Se paghi il giusto, i dipendenti li trovi. Altro che dolce dormire sul divano con il reddito di cittadinanza. La gente vuole lavorare, se retribuita adeguatamente e con contratti stabili. “Ho assunto 30 persone, se paghi il giusto trovi personale”. A dirlo è Andrea Aprea, lo chef due Stelle Michelin alla guida del nuovo ristorante del museo archeologico di Milano in corso Venezia.

Il creativo napoletano celebre per la caprese Dolce Salato mette sul tavolo, oltre ai suoi piatti stellati, i fatti. Assunzioni in regola e stipendi corretti. “Da dipendente divento imprenditore. Sognavo un posto tutto mio”, rivela al Corriere della Sera. Poi la puntualizzazione: “Dicono che c’è l’emergenza personale nei ristoranti ed è sicuramente vero. Ma io non ho avuto difficoltà ad assumere i miei trenta collaboratori”. La sua squadra, che definisce con orgoglio ‘affidabile’, comincia oggi a lavorare in corso Venezia al numero 52, al primo piano del palazzo della Fondazione Luigi Rovati. In un edificio storico che da settembre ospiterà il nuovo museo.

Il ristorante è di impatto scenografico. Progettato dall’architetto Flaviano Capriotti, ha una vetrata panoramica sul parco di Porta Venezia e sullo skyline di Milano. C’è anche il suo caffè bistrot al pian terreno, per chi è di passaggio. Per chi ha meno possibilità o tempo di godersi un pranzo dall’antipasto al dessert. E l’esperienza estetica dell’ambiente. I rivestimenti di bucchero, la ceramica nera lucida usata dagli Etruschi per realizzare vasi, creano una linea di corrispondenza con le collezioni che saranno esposte al museo.

Fra i percorsi gastronomici proposti il Partenopeo costa 280 euro con abbinamento di vini provenienti dalla cantina del ristorante, suggeriti della sommelier Jessica Rocchi. Ma quanto sono pagati i collaboratori del suo staff? Andrea Aprea preferisce dire solo che ricevono “il giusto”. Ed ecco che la sua voce si aggiunge a tutte le altre. Quelle di altri imprenditori, da Flavio Briatore che durante un talk show chiese a un politico ospite di fornirgli su WhatsApp i numeri di telefono di aspiranti camerieri da contattare per i suoi locali, ad Alessandro Borghese. Che si è lamentato della scarsa disponibilità dei giovani al lavoro. Non sarà allora che quelli disponibili siano andati tutti da Aprea?

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