Niente da fare per Jannik Sinner nei quarti di finale di Wimbledon. Il 20enne azzurro sfiora l’impresa ma viene eliminato dal sei volte campione ai Championships Novak Djokovic, subendo la rimonta con il punteggio di 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2. Una sconfitta amara arrivata dopo essere stato avanti due set a zero. Ma questo nulla toglie alla grande prestazione e al grande torneo giocato dal tennista altoatesino. Djokovic raggiunge così la sua undicesima semifinale a Londra, mantenendo intatte le possibilità di centrare il settimo trionfo e di raggiungere Pete Sampras nella speciale classifica. Per Sinner la prima semifinale Slam in carriera è solo rimandata.

Nonostante l’eliminazione, il torneo dell’azzurro rimane da incorniciare e viene esaltato dal match contro Djokovic, costretto al quinto set e a una rimonta memorabile. Una prestazione meravigliosa, che fa il paio con quella contro Carlos Alcaraz degli ottavi, vinti in quattro set, e che ha mostrato per la prima volta una confidenza mai avuta su questa superficie. L’azzurro infatti non aveva mai vinto una partita in carriera sull’erba prima di questa edizione. Il terzo quarto di finale Slam (dopo Roland Garros 2020 e Australian Open 2022) assume quindi un valore speciale. La crescita tecnica e fisica è stata costante e sorprendente, aprendo scenari interessanti per il tennis italiano a Londra. In futuro Matteo Berrettini non sarà l’unico italiano a provare a vincere Wimbledon.

La sconfitta contro Djokovic rappresenta una grande iniezione di fiducia. Esperienza da mettere da parte e da assimilare. In futuro tornerà molto utile. Ma non ci sono state solo le partite contro Djokovic e Alcaraz da segnalare. Nel corso del torneo Sinner ha dovuto affrontare altri match insidiosi che ne hanno certificato lo sviluppo. I primi turni non sono stati affatto agevoli e lo hanno messo di fronte a Stan Wawrinka (vincitore di tre titoli Slam) e John Isner (semifinalista a Church Road nel 2018 e sempre temibile con il suo servizio su questi prati). Prove superate tutte con grande autorità.

Non c’è però solo l’exploit di Sinner nella spedizione azzurra. Wimbledon ha riservato anche pagine amare: il ritiro di Matteo Berrettini. Arrivato a Londra in grande forma e dopo aver vinto due tornei consecutivi su erba (il 250 di Stoccarda e il 500 del Queen’s), il romano era atteso come uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. A fermarlo non è stata una giornata negativa o un avversario in stato di grazia ma più semplicemente la positività al Covid-19. Una beffa tremenda, soprattutto considerando la parte di tabellone nel quale era stato sorteggiato. In molti già vedevano una semifinale contro Rafael Nadal. E proprio lo spagnolo è stato l’avversario che ha stoppato il buon torneo di Lorenzo Sonego al terzo turno. Dopo gli ottavi di finale del 2021, il torinese si conferma a suo agio sui prati dell’All England Club. Notevole in particolare la vittoria al quinto contro lo statunitense Denis Kudla. Un avversario sempre indigesto sull’erba. Delusione invece per Lorenzo Musetti. E non tanto per la prestazione, quanto per il sorteggio. Oltre a una condizione fisica non ottimale, il 20enne carrarino ha trovato al primo turno Taylor Fritz, uno dei giocatori più in forma di questo 2022.

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