“I traditori dei benefattori” sono “i più ferali tra i traditori”. Beppe Grillo ha scelto il blog per rompere il silenzio dopo i giorni di terremoto dentro e fuori il Movimento 5 stelle. Rientrato in Toscana al termine della sua trasferta nella Capitale, ha evitato di affrontare pubblicamente le tensioni tra Mario Draghi e Giuseppe Conte che sono scoppiate proprio per alcune sue conversazioni con il sociologo Domenico De Masi. E proprio mentre il premier telefonava al leader M5s, il fondatore del Movimento ha deciso di pubblicare un post che parla invece di “tradimento”. Ed è molto chiaro, tra le righe, il riferimento alla scissione di Luigi Di Maio, l’ex capo politico del Movimento e uno degli esponenti M5s considerato quasi un figlio dal comico.

L’autore del post, come in molti altri casi, non è Grillo, ma Pasquale Almirante: il titolo è “Fenomenologia del tradimento e del traditore” e all’interno si analizza la figura del traditore nella Divina commedia e in altre opere letterarie. E ricorda che “Dante colloca i traditori nel IX cerchio dell’Inferno”, proprio “nei pressi del perfido per eccellenza, Lucifero”. Ma “i traditori dei benefattori” sono “i più ferali tra i traditori, simili a Giuda che si vendette per trenta denari, tradendo la fiducia”. Sono “coloro che hanno violato il sacro principio di bene dovuto ai benefattori e che sono i più vicini a Lucifero che è poi il prototipo di colui ha ingannato la persona a cui è stata affidata la massima fiducia”. Al termine del post si legge che “questo nostro è forse il tempo in cui tradire non lascia traccia nell’animo del traditore che con ogni probabilità non si sente neanche tale. Talvolta può perfino tendere a sentirsi un eroe, ma agli occhi solo di qualche suo compare Jago, giammai nell’animo di chi ha fatto della lealtà e della schiettezza la sua bandiera e la sua ragione di vita”.

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