Borsa di Mosca in forte calo (- 6%) trascinata al ribasso dal crollo di Gazprom (- 25%). Il colosso statale del gas, che capitalizza ora 110 miliardi di dollari, ha annunciato la sospensione del piano di distribuzione dei dividendi. Lo scorso maggio il gruppo, controllato al 38% dallo stato russo, aveva preannunciato una cedola record in virtù del rialzo dei prezzi del gas. Oggi si è saputo che il prodotto interno della Russia è sceso del 4,3% a maggio. Lo afferma l’agenzia Ria Novosti citando il ministero dello Sviluppo economico di Mosca. Secondo il ministero i maggiori fattori di calo sono le restrizioni nei trasporti e nella logistica, oltre alla riduzione della domanda interna. In maggio si è praticamente azzerata la produzione di automobili. Quelle uscite dagli stabilimenti russe sono state appena 3.700 automobili, il 97% in meno rispetto al maggio dello scorso anno. Nel paese sono rimasti operativi solo due stabilimenti automobilistici su 20dopo che le principali case automobilistiche hanno interrotto la produzione e le vendite in seguito all’invasione dell’Ucraina. A Francoforte perde oltre il 13% Uniper, principale acquirente tedesco di gas russo. La società ha lanciato un allarme utili a causa della diminuzione delle consegne dalla Russia. Uniper ipotizza anche la richiesta di un sostegno pubblico.

In generale quella odierna è per ora una giornata di debolezza sui mercati. Le borse asiatiche hanno chiuso in rosso (Nikkei – 1,5%, Honk Kong – 0,6%). In Europa Londra perde il 2,6%, Francoforte il 2,8% mentre Parigi arretra del 2,7%. In discesa anche piazza Affari (- 3%). Nuovo crollo per Saipem che scende del 22%, il gruppo è alle prese con un aumento di capitale da 2 miliardi di euro a forte sconto. In forte discesa anche Unicredit (- 6%) e Bper (- 5,5%). Tengono Terna e Diasorin. Non hanno aiutato il comparto bancario le parole del presidente del consiglio di viglianza della Banca centrale europea Andrea Enria. “L’attuale contesto” è “caratterizzato da una maggiore volatilità e da valutazioni azionarie inferiori, poiché i mercati prevedono che la redditività e la qualità degli attivi delle banche potrebbero essere influenzate da sviluppi macroeconomici avversi. Le proiezioni macroeconomiche dello staff dell’Eurosistema di giugno 2022 introducono per la prima volta uno scenario al ribasso che comporta una possibile recessione nel 2023 a seguito di interruzioni dell’approvvigionamento energetico dell’area dell’euro”, ha affermato.

“I maggiori rischi di credito derivanti dalle esposizioni di alcune banche verso la Russia e verso i settori più colpiti dalla guerra, unitamente all’indebolimento delle prospettive di crescita, hanno già portato a una revisione al rialzo degli accantonamenti per perdite su crediti”, ha continuato Enria. Inoltre la Bce potrebbe chiedere alle banche di prepararsi ai contraccolpi economici di un taglio delle forniture di gas e tenerne conto anche sulle politiche dei dividendi. Lo ha detto Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza dell’istituto centrale. “Ne parleremo la prossima settimana al supervisory board, ma potremmo chiedere alle banche di ricalcolare le traiettorie di credito nel caso di un peggioramento della congiuntura, anche nel caso di un embargo, e sfruttare questa analisi anche per poter gestire i piani di distribuzione”, ha affermato.

Continua intanto la caduta del bitcoin, stamane in discesa di oltre il 5%, al di sotto dei 19mila dollari. Stamane il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in rialzo. Sono stati venduti titoli al 2027 per 4 miliardi di euro di spuntando un rendimento del 2,47% rispetto al 2,16% di fine maggio. Per altri 2 miliardi di Btp al 2032 il rendimento è stato invece del 3,47% contro il 3,10% della precedente asta del 31 maggio. Collocato infine anche 1 miliardo di CCTeu con scadenza 2029 con un tasso allo 0,58%. Spread (differenza di rendimento tra un titolo di stato decennale italiano e l’equivalente tedesco) in rialzo a 191 punti.

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