A pochi giorni dall’arrivo di Giuseppe Conte a Catanzaro per la campagna elettorale delle amministrative, in Calabria c’è un imprevisto giudiziario per il Movimento Cinque Stelle. Il consigliere regionale Francesco Afflitto è indagato dalla Procura di Crotone per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Nelle settimane scorse, infatti, il pm Andrea Corvino lo ha iscritto nel registro degli indagati in seguito alla denuncia di una sua compagna di partito, Alessia Bausone, prima dei non eletti nella circoscrizione “Centro” del Movimento Cinque Stelle alle regionali del 2021 quando Afflitto, originario di Cirò Marina, ha incassato 1897 voti.

La vicenda nasce proprio da uno strascico delle regionali. In sostanza la Bausone ha presentato ricorso al Tribunale di Catanzaro sostenendo l’ineleggibilità di Afflitto in quanto “responsabile provinciale della medicina necroscopica dell’Asp di Crotone”. Così almeno c’era scritto nel curriculum pubblicato sul sito del Movimento Cinque Stelle e della Regione Calabria. Quell’incarico, stando al ricorso della Bausone, lo avrebbe portato ad avere “poteri assimilabili a quelli delle figure dirigenziali apicali così da rendere ragionevole l’estensione della limitazione all’elettorato passivo”.

In sede civile, però, il Tribunale di Catanzaro ha dato ragione agli avvocati di Afflitto secondo cui il loro assistito, oggi in pensione, “non ha responsabilità dell’Azienda, tantomeno per l’intera provincia di Crotone”. In merito, invece, al curriculum vitae del consigliere regionale, finito sul sito internet del M5S e nella sezione “elezioni trasparenti” del sito della Regione, nel procedimento per l’ineleggibilità la difesa di Afflitto ha sostenuto che il documento “non è sottoscritto da alcuno e, pertanto, si disconosce”.

Peccato, però, che lo scorso 16 febbraio, i deputati Riccardo Tucci e Carmelo Massimo Misiti, coordinatori regionali del Movimento Cinque Stelle, hanno certificato che quel curriculum dove il consigliere regionale compare come “responsabile provinciale della medicina necroscopica dell’Asp di Crotone” corrisponde al documento che c’è sul sito della Regione Calabria ed è stato ricevuto dalla casella postale di Francesco Afflitto “in data 10/08/2021 alle ore 13.51” sulla casella di posta elettronica del coordinamento per le elezioni regionali intestata a uno dei due deputati. Su carta intestata della Camera, quindi, questa è la dichiarazione ufficiale che Tucci e Misiti hanno trasmesso anche al Comitato di garanzia del Movimento Cinque Stelle.

Escludendo che i due parlamentari grillini abbiano dichiarato il falso nell’attestazione finita agli atti della Procura di Crotone, delle due una: o quel curriculum non l’ha scritto Afflitto (come sostenuto dai suoi avvocati davanti al Tribunale di Catanzaro dove si è discusso della sua ineleggibilità) o quel curriculum l’ha scritto il consigliere regionale riportando un incarico (quello di “responsabile provinciale della medicina necroscopica dell’Asp”) che in realtà non ha mai ricoperto commettendo, quindi, un falso.

Le indagini sono ancora in corso per cui dopo la denuncia di Alessia Bausone, come atto dovuto, il pm di Crotone Andrea Corvino ha necessariamente iscritto Francesco Afflitto nel registro degli indagati in attesa di capire se il consigliere regionale, ai sensi della legge “spazzacorrotti”, abbia realmente inviato lui quella mail ai parlamentari con un curriculum falso oppure se qualcuno, di cui non si conosce il nome, che ha inviato il documento con i dati sensibili del politico grillino da una casella postale riportante il nome del consigliere regionale.

Curriculum che, a distanza di quasi un anno, è ancora sul sito del Movimento Cinque Stelle mentre sul sito della Regione Calabria ce n’è uno “nuovo” (stavolta firmato digitalmente il 18 dicembre scorso da Francesco Afflitto) in cui non compare l’incarico di “responsabile provinciale della medicina necroscopica dell’Asp di Crotone”. I misteri vanno sempre in coppia: prima di essere eletto consigliere regionale del M5S, infatti, il medico Francesco Afflitto è stato sentito come testimone “a discarico” nel processo “Stige” contro la ‘ndrangheta di Cirò Marina. Su richiesta infatti, dell’imputato Dino Carluccio, un titolare di un’agenzia di pompe funebri accusato di aver agevolato la cosca Farao-Marincola e poi condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere per intestazione fittizia e violazione della legislazione antimafia, Francesco Afflitto è stato interrogato dal Tribunale di Crotone che, a pagina 2057 della sentenza, scrive: “Il teste Afflitto ha premesso di ricoprire l’incarico di responsabile della medicina legale dell’ex Asl 14 – Distretto sanitario di Cirò Marina nonché di responsabile della medicina necroscopica alla Provincia di Crotone”.

Guarda caso, la stessa dicitura che compare nel curriculum “disconosciuto” nella causa per l’ineleggibilità davanti al Tribunale civile di Catanzaro. In Tribunale a Crotone, però, Afflitto non ha dovuto presentare nessun curriculum ma si è “semplicemente” seduto davanti ai giudici e ha parlato al microfono.

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