“Ero in ufficio, quando mi hanno chiamata sono subito corsa, all’inizio non avevo nemmeno capito cosa fosse successo”. A parlare a L’Eco di Bergamo è Simonetta Nava, coordinatrice pedagogico-didattica della scuola dell’infanzia San Zeno di Osio Sopra, nella bergamasca, dove lunedì 30 maggio intorno alle 10.30 cinque bambini sono rimasti ustionati mentre facevano orientireeing con i loro papà-volontari. I genitori, nel mezzo dell’attività sportiva, hanno incominciato ad arrostire su un fuoco alcuni marshmallow e da lì sarebbe partita la fiammata. A quanto emerso, avrebbero usato un flacone di bioetanolo per accendere il fuoco. “Era l’ora della merenda con la mela, per un momento ho pensato che qualcosa fosse andato di traverso a un bambino”. La coordinatrice non era presente alle attività in giardino, dove si trovava solo una classe sulle nove totali dell’istituto e aggiunge di non aver avuto idea del fatto che “ci fosse l’intenzione di accendere un fuoco. Avevo autorizzato un percorso di orienteering, con la mappa. Questa attività era stata già svolta in passato, c’è un papà molto generoso e disponibile che lo aveva già proposto, ma non erano mai stati accesi fuochi. Mi chiedo come possano avere fatto una cosa del genere senza autorizzazione” ha dichiarato Nava.

Delle cinque piccole vittime, la più grave è una bambina che proprio il giorno dell’incidente ha compiuto 4 anni: ha ustioni sul 70% del corpo e attualmente si trova intubata in terapia intensiva all’ospedale Buzzi di Milano. Un altro bambino, anche lui di 4 anni, è ricoverato in terapia intensiva al Niguarda: a quanto emerso, ha bruciature sul 20% del corpo. Le altre tre vittime, una bambina di 3 anni, una di 5 e un bambino di 6 anni, sono feriti in modo più lieve e tutti e tre si trovano all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Sono finiti al pronto soccorso di Zingonia, riporta il Corriere della sera, anche tre papà (35, 36 e 40 anni), per ustioni leggere alle gambe e alle mani e per intossicazioni. Il pm Silvia Marchina, si apprende, ha aperto un fascicolo – attualmente a carico di ignoti – per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose. “Sono molto preoccupata per i bambini ustionati” dice Nava al Corriere. “Mi assumo la responsabilità dell’orienteering. Lo abbiamo sempre organizzato, a parte negli anni del Covid. C’era un percorso con gli uccellini, una piccola carrucola, ma nessuno ha mai autorizzato il fuoco”. La scuola dell’infanzia San Zeno di Osio Sopra ha 190 iscritti, di cui 40 frequentano il nido. I bambini presenti sulla scena dell’incidente erano in tutto 20, poi c’erano i papà e una maestra della sezione “Blu”.

Intanto la procura di Bergamo ha aperto un fascicolo con l’ipotesi d’accusa di lesioni gravissime, al momento a carico di ignoti. Titolare dell’indagine è la pm Silvia Marchina. A far luce sull’accaduto sono i carabinieri di Treviglio, che hanno acquisito la documentazione in merito all’organizzazione dell’asilo e alla struttura. Quando è stato gettato del liquido infiammabile sulla brace si sarebbe sollevata una fiammata che ha investito cinque dei venti bambini presenti e i tre papà.

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