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Eurovision 2022, c’è il FantaEurovision: ecco le regole e che cos’è il bonus “Mammamia”

“Negli scorsi giorni abbiamo assistito a qualcosa che ci ha fatto davvero felici: il regolamento del FantaEurovision è stato tradotto in tantissime lingue dai fan di tutta Europa”. Ad affermalo è Giacomo Piccinini, tra i fondatori della FIF (Federazione Italiana FantaEurovision), che a febbraio, insieme agli altri ragazzi del FantaSanremo hanno fatto impazzire i social e il festival

di Marco Vesperini

The Sound of Beauty” è lo slogan della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest, la kermesse canora che vedrà 40 artisti da ogni Paese europeo scontrarsi, dal 10 al 14 maggio, sul palco del PalaAlpitour di Torino. Ma negli stessi giorni un altro “slogan” potrebbe oscurare quello ufficiale del festival: “Mammamia” fatto con l’iconico gesto del carciofo con le mani dal palco, uno dei “bonus” del FantaEurovision, l’evento parallelo al festival, sulla scia del FantaSanremo, che vedrà la competizione spostarti dallo schermo televisivo ai social network.

“Negli scorsi giorni abbiamo assistito a qualcosa che ci ha fatto davvero felici: il regolamento del FantaEurovision è stato tradotto in tantissime lingue dai fan di tutta Europa”. Ad affermalo è Giacomo Piccinini, tra i fondatori della FIF (Federazione Italiana FantaEurovision), che a febbraio, insieme agli altri ragazzi del FantaSanremo hanno fatto impazzire i social e il festival coinvolgendo gli artisti italiani in performance sul palco tra le più disparate. “Una saluto a zia Mara” e “Papalina” sono state sulla bocca di ogni gruppo o cantante della scorsa edizione. Ma ora con l’Eurovision cosa cambierà? “La vera differenza è il format. Mentre a Sanremo ci sono cinque serate con 25 artisti che suonano ogni volta, con una classifica giornaliera, l’Eurovision Song Contest è un torneo ad eliminazione dove ci sono due semifinali e una finale. Tra l’altro con un regolamento abbastanza complesso: 5 sono già in finale, gli altri 35 si sfidano per arrivare alle semifinali e nella finale ci saranno ben 25 “sopravvissuti” che si sfideranno per la vittoria”. Quindi per i giocatori creare la giusta squadra sarà ancora più complesso, rischiando che un gruppo o artista venga eliminato già dalla prima sera.

Ma le differenze non finiscono qui. “Gli artisti dell’Eurovision Song Contest si conoscono poco al di là dei confini nazionali, salvo fatta per alcune eccezioni. Ma anche grazie al FantaEurovision – afferma Piccini – ci sono molte persone o intere comunity che non si erano mai avvicinate alla kermesse e che stanno conoscendo in questi giorni i gruppi che vi parteciperanno. Questo benché l’evento abbia una sua fanbase solidissima: è il festival non sportivo più grande d’Europa. A parte l’Italia, dove forse la lingua, essendo la trasmissione in inglese, trova ancora difficoltà nell’essere seguita, negli altri Paesi è molto seguito”. Il regolamento dell’Eurovision è molto stringente sia dal punto di vista del politically correct, ad esempio non possono partecipare gruppi o singoli artisti che hanno esternato a mezzo stampa le proprie idee politiche che ledono i diritti altrui, sia rispetto l’uso del linguaggio scurrile all’interno dei testi viene censurato, i Måneskin dovettero cambiare quel “c*glioni” in “errori”, mentre la coppia vincitrice di Sanremo 2022, Mahmood e Blanco, che rappresenteranno l’Italia a Torino, hanno dovuto tagliare perfino il ritornello “e ti vorrei rubare un cielo di perle/ e pagherei per andar via/ accetterei anche una bugia”.

Sul regolamento del FantaEurovision, però, non ci saranno sostanziali differenze: “Anche lo scorso anno abbiamo cercato di rimanere più vicini possibili al regolamento del FantaSanremo – continua Piccini -. Quindi un team, 5 artisti, un capitano. Le monete sono diventate saBaudi, in onore alla città di Torino. Nei giorni scorsi abbiamo visto che sotto i post nei social dei partecipanti, sia in inglese che nella lingua del Paese di provenienza sono apparsi tantissimi commenti sul FantaEurovision. Ci sono già degli artisti che hanno parlato alla stampa o sui social di noi. Uno su tutti il gruppo della Lettonia, i Citi Zēni, che ci regaleranno delle sorprese!”. E sui social si rumoreggia già sul bonus, diventato ormai meme: “Attualmente non c’è il bonus Papalina, come ci richiedono tutti, ma lo abbiamo sostituito con il bonus Mammamia dicendolo con il gesto del carciofo sul palco (ma solo durante la finale). Però in merito a Papalina potrebbero esserci delle sorprese all’ultimo”.

Una manifestazione come l’Eurovision, creata per avvicinare i vari Paesi europei, non può non essere influenzata da un evento come la guerra in Ucraina che da oltre due mesi sta scuotendo il continente. Basti pensare che la Russia è stata esclusa dall’ente che riunisce i broadcaster e il gruppo ucraino Kalush Orchestra, con il brano “Stefania”, è dato tra i favoriti dei bookmaker, che lo piazzano solidamente al primo posto davanti i nostri Mahmood e Blanco. “Non abbiamo messo diretti riferimenti all’Ucraina e alla guerra che si sta combattendo – commenta Piccini – ma abbiamo inserito il bonus contro la guerra e a favore della pace”. L’obiettivo per il gioco social è quello dei 50mila iscritti: “Ora siamo arrivati ad oltre 25mila iscritti, l’anno scorso ci eravamo fermati a 5mila: puntiamo a decuplicare i numeri dell’anno scorso come è avvenuto per il FantaSanremo”. I ragazzi della FIF, però, non lesinano soprese: “Possiamo dire che saremo a Torino per tutta la durata del Festival. Tutti quanti. Sposteremo il bar di Papalina, e Papalina stesso, e in qualche modo cercheremo di portarlo sul palco. Noi speriamo di dare un’ulteriore visibilità all’Eurovision perché è un grande evento e in Italia lo abbiamo sempre seguito troppo poco. Siamo felici della conduzione di Cattelan, Pausini e Mika: speriamo che possano avvicinare il pubblico italiano ad un grande evento come questo!”

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