A Marostica, in provincia di Vicenza, una donna 53enne è stata uccisa a coltellate all’interno di un centro di salute mentale. L’omicidio è avvenuto poco prima delle 13. Secondo le prime informazioni ad avvertire il 118 sono stati alcuni operatori della struttura sanitaria. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. La vittima è stata colpita a morte con una decina di fendenti tirati da un’altra donna di 54 anni. Sarebbero entrambe ospiti della stessa comunità, attiva da una ventina di anni.

Secondo una prima ricostruzione le due donne avrebbero litigato e una avrebbe impugnato una lama colpendo più volte la vittima al cuore e al collo. Quando sul posto è arrivata la squadra di soccorritori è stato constatato il decesso. Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa intervenuti con i militari del nucleo investigativo di Vicenza. La donna, con mani e abiti sporchi di sangue, è stata fermata subito ed è stata portata in caserma per essere interrogata. Del delitto è stato informato il sostituto procuratore di turno, Barbara De Munari. Oltre al motivo che ha provocato la lite, gli inquirenti stanno cercando di capire se vi siano state negligenze nella vigilanza della struttura e se, in questo modo, l’omicida abbia avuto la possibilità di procurarsi il coltello con cui ha colpito la vittima.

Le due donne erano seguite da molti anni dal Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda Ulss 7 Pedemontana e l’ultimo controllo con esito ‘positivo’ si era svolto proprio stamani come informa la stessa azienda sanitaria, che garantisce – come in molte altre situazioni analoghe – il monitoraggio costante delle condizioni degli ospiti dell’appartamento sociale, con varie visite alla settimana da parte di un operatore sanitario. Da circa due anni, a fronte di una situazione “stabilizzata”, le due donne vivevano in un appartamento sociale di Marostica, gestito dalla cooperativa sociale “Un Segno di Pace”. “Le ospiti dell’appartamento – prosegue la nota dell’Ulss 7 – venivano regolarmente sottoposte a visita psichiatrica, con cadenza mensile. In passato non erano mai emersi elementi di aggressività o di tensione particolare, tanto è vero che l’ultimo ricovero dell’autrice dell’aggressione risale a quasi vent’anni fa, e lo stesso è risultato nell’ultima visita effettuata da parte dell’operatore proprio questa mattina, poche ore prima dei fatti”.

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