“Morto in strada per pochi spiccioli”. William De Rose, rider per Deliveroo è morto nella serata di venerdì 25 marzo mentre effettuava una consegna. Il 31enne ha perso la vita in un incidente stradale: alla guida di un motorino, è rimasto coinvolto in uno scontro con un’auto in viale Marconi, a Livorno.

Dopo lo scontro, avvenuto nel pomeriggio di venerdì, le condizioni del 31enne sono apparse subito gravi: trasportato al pronto soccorso per le ferite riportate, De Rose è morto in ospedale. A fare la notizia del decesso è stata la Cgil di Livorno: “Un nuovo morto sul lavoro, una nuova tragica ferita per l’intera città. L’auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti”. Fabrizio Zannotti, segretario generale Cgil provincia di Livorno e Filippo Bellandi, segretario generale Nidil-Cgil provincia di Livorno hanno chiesto anche al Comune l’apertura di un tavolo di lavoro, subito accolta dall’amministrazione, per confrontarsi “sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all’interno del traffico cittadino”.

Alla rabbia della Cgil si è unita anche quella dell’Usb. “Chiamiamo le cose con il loro nome – hanno scritto sui social – Un lavoratore di trent’anni è morto in strada per pochi spiccioli, rincorrendo consegne su consegne. Questa volta è toccato ad un rider di Deliveroo. Non abbiamo parole per descrivere la rabbia che stiamo provando”.

Anche il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha commentato la morte del rider, ponendo l’accento sul “mondo senza regole”, e cioè sul settore del delivery. “La morte del giovane rider avvenuta nella serata di venerdì colpisce profondamente la città e tutte le nostre coscienze- ha detto il primo cittadino – al di là del richiamo alla fatalità e al di là della ricostruzione che sarà fatta sulla dinamica dell’incidente, con cause e responsabilità, qui siamo di fronte ad un mondo senza regole e senza coscienza, un mondo lavorativo che è frutto dell’evoluzione del mercato che non ha saputo ancora darsi delle regole e porta chi opera sulle strade a non avere tutele e a dover sopportare ritmi intollerabili per raggiungere livelli di reddito mai neanche accettabili”. Per questo, ha proseguito il sindaco, “le istituzioni, con i sindacati e le imprese che fanno delivery hanno l’obbligo di fermarsi a riflettere e poi agire per cambiare uno scenario insopportabile. Siamo pronti, con gli assessorati Lavoro e alla Mobilità, a convocare al più presto il tavolo richiesto dalla Cgil”.

Accanto a Usb e Cgil, anche i segretari regionali della Uil Toscana, Paolo Fantappiè, e della Uiltrasporti Toscana, Michele Panzieri, hanno chiesto alle aziende di “sottoscrivere il ‘protocollo etico’ firmato con il Presidente della Regione e l’assessorato regionale al lavoro pochi mesi fa per garantire ai rider formazione, diritti e sicurezza. Sono atti concreti che possono e devono essere applicati fin da subito, senza aspettare la prossima tragedia”.

Nella serata di sabato sulla morte di De Rose è intervenuto anche il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Un’altra vita che si spegne sul lavoro, un’altra famiglia a cui non basterà il pur sentito cordoglio di un Paese inerme di fronte a quella che sta assumendo i contorni di una vera strage silenziosa. Tuteliamo la dignità e la vita di chi lavora. È arrivato il momento di gridare ‘basta’: al vivere per solo lavorare, alla precarietà, all’insicurezza e alle morti sul lavoro”.

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