Vladimir Putin ha trovato un importante alleato nella persona del patriarca ortodosso Kirill, che lo benedice per il sangue che fa scorrere a fiumi sul territorio dell’Ucraina. Ma essere cristiani è un’altra cosa, è fare come fa papa Francesco, il quale dà personalmente l’esempio di come occorre comportarsi per potersi auto-definire “bravi cristiani”: ci prova lui stesso, per primo, a cercare di farlo davvero.

Comunque, non è di teologia che voglio parlare oggi ma di democrazia che, più ancora che le religioni, appare oggi infilata su un deprimente “binario morto”.

Pur trovandoci attualmente ad un mese esatto dal proditorio inizio dell’invasione Russa dell’Ucraina, e dopo una infinità di stragi quotidiane a danno più della popolazione civile ucraina che dei suoi soldati, ci accorgiamo (dai soliti talk show tv) che le lacrime e la solidarietà verso la popolazione, martoriata dalla ferocia di Putin, ancor più che da quella “obbediente” dei suoi generali e dei suoi soldati, viene lentamente ma palesemente accantonata per lasciar spazio ai “distinguo” e alla libertà d’opinione.

Se io provo a sostenere che la Nato si dovrebbe muovere, fare qualcosa per difendere quei poveretti, loro dicono che, da americano, sono anch’io un guerrafondaio.

Nel tardo dopoguerra del secolo scorso li chiamavano “benpensanti”. Anche oggi ci sono, sono gli intellettualoidi più o meno facoltosi che, invece di immedesimarsi nelle angosce delle migliaia di poveracci costretti a fuggire nel gelo delle notti d’inverno ucraine, mentre la loro casa e tutti i loro averi vanno persi nel frastuono e nel fuoco dei bombardamenti, senza dire delle migliaia di famigliari morti forzatamente dovuti abbandonare tra le macerie; propongono all’attenzione dei teleutenti le loro elucubrazioni sulla necessità di capire anche le ragioni degli altri, cioè di Putin.

Perbacco, bisogna pensare (loro dicono) che Putin non è uno stupido, e poi in Russia molta gente crede in lui e, lo vota, e lui deve difendersi dalla trappola che gli hanno teso i borghesi e i capitalisti “ora guidati da quella mezza mummia di Biden” (è una mia libera interpretazione, ma chi legge la stampa americana, specialmente quella pro “trumpiana”, sa che a Biden gliene dicono anche di peggio).

Chi ascolta questi “professori” e ha almeno un po’ di cultura solidale, talvolta si lascia ingannare da questi ragionamenti, perché in fondo hanno ragione. Certo, lo so, dovessimo qui elencare tutti gli abusi, le astuzie e le frodi che combinano quei manigoldi filocapitalisti, potremmo riempire tutta la pagina. Ma loro giustificano Putin sostenendo che i liberal-capitalisti pian piano stavano cercando di “fregare” a Putin tutti i territori che in precedenza appartenevano alla Gran Madre Russia. Lui quindi ha diritto a difendere la sua storia e le sue terre. Per essere giusti bisogna essere “egualitari e garantisti”, ci vuole una “Par condicio”.

Ma sì, mettiamoli sullo stesso piano, sono entrambi stati eletti dal loro popolo e sono entrambi dei furbacchioni, vince il più astuto! Tra Putin e Biden, secondo voi, chi è il più astuto? Semplice no? Avete visto come è facile “girare la frittata”? Basta raccontarla giusta! Invece che mettere a confronto i sistemi elettivi tra Russia e Usa, basta valutare la furbizia dei due capi. Invece di ragionare su un metodo criminale per risolvere le controversie giuridiche basta essere bravi a “cercare il pelo nell’uovo” e valutare “chi è più furbo”. Ovvero chi ha cominciato prima invece che chi ammazza senza pietà anche donne, bambini, vecchi, invalidi; spara e rade al suolo scuole ospedali, chiese, oltre alle case e alle caserme, ovviamente.

Il secolo scorso in Italia abbiamo vissuto due guerre mondiali, ma non c’era la tv. Ora stiamo rivivendo in diretta su tutte le televisioni quei terribili momenti e ciò che rimane in piedi dopo che sono passati gli armati di Putin. Peggio di Attila il barbaro! Eppure finora nelle sue rare occasioni in cui lo si vede in tv, non mostra nessun segno di rimorso per ciò che lui, con tutto il suo potere, ha ordinato di fare.

Spero che almeno il suo sentimento per la Grande Madre Russia gli faccia capire che questi massacri e le chiacchiere dei benpensanti non serviranno a renderla padrona del mondo, ma a distruggerla definitivamente. Tutta questa ansia di “rinascita imperiale” ha già fatti disastri nelle menti di Hitler e di Mussolini, possibile che Putin non ci abbia pensato?

Articolo Precedente

L’ambasciatore russo a Roma Razov: “Nessuna minaccia nucleare, solo riflessioni su scenari. Ci preoccupa l’uso di armi italiane in Ucraina”

next
Articolo Successivo

Guerra Russia-Ucraina, Zelensky all’Ue: “Vi siamo grati per aver applicato le sanzioni, ma è tardi”

next