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Il gatto “Machiavelli” del film Pixar ‘Luca’ sta male: i turisti lo rimpinzano di cibo spazzatura

“Purtroppo la cistite cronica sta prendendo il sopravvento - racconta la padrona di Seppia a Genova Today - abbiamo deciso di tenerlo a casa per un po' di tempo per evitare che la situazione possa peggiorare”. Il cibo spazzatura non aiuta i suoi piccoli reni e non tutti capiscono che si tratta di animali delicati

di Simona Griggio

Brusco, schivo, persino antipatico. Nemmeno ruffiano. I gatti, quando gli si dà la pappa, fanno le fusa. Lui, “Seppia”, in arte “Machiavelli”, no. Decide a chi dare fiducia al momento. Se gli va o non gli va. “Seppia” è il tipico gattone genovese. Mugugnone e “refioso”, come si dice a Genova per indicare un essere diffidente, che non fa amicizia se non quando vuole e decide lui. Se ne sta sui muretti del borgo di Boccadasse, al termine della promenade genovese di corso Italia, e forse neppure sa di essere diventato una star. Da quando il film “Luca” della Disney lo ha reso famoso con il nome di “Machiavelli” e gli è stato intitolato persino un sito web, semplicemente se ne frega. “Se che siamo genovesi a fare”?, direbbe.
Il mitico gatto che ama passare le sue giornate in panciolle sui muretti del famoso porticciolo genovese, meta di milanesi da movida del week end, guarda i passanti con quel tipico modo di fare ligure. Distaccato e disturbato: “Chi siete? cosa volete? Tornatevene a casa, dai!”. Questo gatto bianco e nero che ha fatto breccia nel cuore del regista Enrico Casarosa, che lo ha scelto per essere il “Machiavelli” del film “Luca”, ora sta male. Fra i protagonisti del successo cinematografico d’animazione dell’ultima stagione, tutto ambientato in un luogo immaginario della Liguria dove si riconoscono le Cinque Terre. I due baffoni grigio scuro, in realtà tanto dolci e che amano essere coccolati, sono storti. Era il fedele amico di papà Massimo Marcovaldo nel film ma anche un vero esemplare da spiaggia. Già noto da anni come mascotte di Boccadasse, gli si proponeva focaccia o gelato. E non era ancora diventato famoso. Su Instagram ora è già un gattone influencer e quindi figuriamoci. Pappe a go go dai turisti. Ebbene, “Seppia” sta male. Troppe persone gli hanno dato da mangiare e non sono bastati gli appelli della proprietaria a invertire la rotta: “Non date nulla a Seppia, ha una cistite cronica”. La padrona incalza: “Abbiamo deciso di tenerlo a casa per un po’ di tempo, speriamo possa riprendersi per tornare a scorrazzare per Boccadasse”. Fotografato e taggato sui social, il mitico gatto di Boccadasse segue ora una dieta specifica e non deve assolutamente mangiare cibo spazzatura. Nonostante gli appelli della sua padrona molte persone hanno continuato ad attirarsi le sue simpatie con alimenti e bocconcini non idonei e ora le sue condizioni fisiche si sono aggravate. “Purtroppo la cistite cronica sta prendendo il sopravvento – racconta la padrona di Seppia a Genova Today – abbiamo deciso di tenerlo a casa per un po’ di tempo per evitare che la situazione possa peggiorare”. Il cibo spazzatura non aiuta i suoi piccoli reni e non tutti capiscono che si tratta di animali delicati. “Sono sicura che gli passerà, ma ora deve vivere una vita serena, spiega. E aggiunge. “Speriamo di risolvere questa situazione perché non sarebbe giusto chiuderlo in casa e non lasciarlo più uscire a scorrazzare per Boccadasse come ha sempre fatto”. Siete avvisati. Se per caso vi aggirate per Boccadasse e lo vedete, non dategli cibo. Da gatto genovese si fida solo di chi conosce dai tempi dell’asilo. E ricordate: parla il dialetto. Magari le canzoni di Fabrizio De André potrebbero avvicinarlo. Ma senza croccantini. Solo musica.

Foto di Anna Chierigato

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