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Ultimo aggiornamento: 20:40 del 25 Febbraio 2022

Ucraina, le immagini dei bunker dell’ospedale oncologico di Kiev dove sono rifugiati i bimbi malati di tumore: i video diffusi dall’ong Soleterre

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L’ong Soleterre, impegnata in Ucraina nel 2003, ha diffuso le immagini del bunker dell’Istituto del cancro di Kiev, dove sono rifugiati 15 bimbi malati di tumore che rappresentano i casi più gravi e che, per questo motivo, non sono stati trasferiti in case d’accoglienza o in ospedali più sicuri. I piccoli, che non possono assolutamente interrompere le cure, sono stati sistemati alla meglio in giacigli di fortuna messi a terra nei sotterranei, senza luce, circondati da disordine e degrado e senza le condizioni igieniche minime necessarie. Quattro bambini malati oncologici e le loro famiglie, ed altri ne seguiranno, sono stati evacuati d’urgenza, la scorsa notte, verso la città ucraina di Ternopil, a ovest, dal momento che Kiev è diventata “troppo pericolosa”. I casi più gravi, 25 bimbi all’Istituto per il cancro e 20 all’Istituto di neurochirurgia, sono invece rimasti a Kiev perché non trasportabili. “I bambini con patologie oncologiche – racconta Natalia Onipko, presidentessa della Fondazione Zaporouka, l’organizzazione gemella di Soleterre che gestisce nel paese la Dacha. – stanno lottando due guerre: quella contro il cancro e contro l’invasione russa. Sono stremati, alcuni hanno già vissuto questi traumi”.

La Fondazione Soleterre è una ong che, insieme al proprio partner e associazione gemella Fondazione Zaporuka, lavora in Ucraina, dove ha realizzato interventi strutturali, garantito strumentazione medica e forniture di farmaci nei reparti dell’Istituto del Cancro e dell’Istituto di Neurochirurgia di Kiev, e aperto una casa d’accoglienza per ospitare gratuitamente i tanti bambini malati, provenientei da zone remote del paese. Nella drammatica situazione d’emergenza in cui ci troviamo, la Fondazione il Fatto Quotidiano vuole supportare Soleterre con una raccolta fondi che garantisca la continuità delle cure mediche per i piccoli pazienti oncologici (farmaci, materiale sanitario, chemioterapie) e il funzionamento della casa di accoglienza Dacha di Kiev (spese di gestione, utenze, affitto, personale della casa a supporto dei bambini).

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