Dopo l’annuncio a sorpresa di una perdita 2021 pari ad oltre un terzo del capitale (e conseguente chiamata in causa degli azionisti di riferimento Eni e Cassa depositi e prestiti) i vertici di Saipem vengono messi “sotto tutela”. L’amministratore delegato Francesco Caio sarà affiancato dal nuovo direttore generale Alessandro Puliti, già dirigente di Eni. Alla squadra si unisce inoltre Paolo Calcagnini, attuale vicedirettore generale di Cdp. e cui verrà affidata la nuova unità di pianificazione e controllo finanziario. A causare il largo rosso di bilancio hanno contribuito diversi fattori. È stato congelato un accordo con il gruppo francese Total per la realizzazione di impianti in Mozambico che avrebbe dovuto fruttare ricavi per 1,4 miliardi solo nel 2021. In generale nel periodo della pandemia i big del petrolio e del gas hanno tirato in remi in barca per quanto riguarda gli investimenti nello sviluppo delle capacità produttive (il che contribuisce a spiegare gli ottimi risultati messi a segno da Exxon, Shell etc). Per Saipem, che questi impianti li costruisce, l’impatto è stato forte.

Di sicuro però né Eni, primo azionista con il 30%, né Cassa depositi e prestiti (12,5%) si attendevano una perdita di queste dimensioni. I soci dovranno ora procedere ad una ricapitalizzazione versando nella società almeno 1 miliardo di euro. Qualcosa è andato storto soprattutto nel prendere contezza delle dimensioni che stava assumendo il rosso di bilancio. Da qui la scelta di rafforzare la squadra del management. Nella nota in cui si annuncia la nomina di Puliti e Calcagnini si spiega che rientra in un piano di riassetto della struttura organizzativa, funzionale a “migliorare la capacità esecutiva dei progetti e a completare la revisione strategica in corso finalizzata, al rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria del gruppo”. Una “revisione strategica”, quella messa in atto da Saipem, che verrà presentata in insieme ai risultati economici del 2021 il prossimo 24 febbraio, che oltre una “nuova direzione generale con ampie deleghe operative e gestionali”, prevede l’istituzione di una unità finalizzata a “rafforzare l’attività di pianificazione e controllo finanziario delle commesse e delle altre attività gestionali” e la concentrazione delle attività legali e negoziali in una “funzione corporate nell’ambito della nuova direzione generale”

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