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Sanremo 2022, Achille Lauro inscena il suo battesimo e scoppia la polemica. La Chiesa: “Indecoroso scempio”. Malan (FdI): “Profanato un sacramento, vergogna”

Ma perché Achille Lauro ha inscenato un battesimo? Lo ha spiegato lui stesso sui social: «Oggi 61 anni fa nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo. Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo. Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno"

di Francesco Canino

Fiorello l’aveva predetto: «Chissà cosa dirà l’Osservatore Romano della performance di Achille Lauro». E puntualmente, un minuto dopo lo show nello show, con l’artista in pantaloni di pelle (firmati Gucci, ovviamente) e a petto nudo che si auto battezza dopo aver finito di cantare Domenica, ha innescato una quantità di polemiche da recordman. Provocatori si nasce e in un colpo solo questa volta lo hanno attaccato Fratelli d’Italia, alcuni rappresentanti della Chiesa (tra cui Monsignor Ravasi) e Mario Adinolfi. «Mi raccomando, abbiate responsabilità. L’auspicio è che tutti coloro che concorrono alla riuscita dell’evento, a cominciare dal servizio pubblico che è la Rai fino ad arrivare al conduttore e agli artisti, sentano la responsabilità del valore di questa vetrina», aveva detto monsignor Antonio Suetta alla vigilia della prima puntata. Ma Lauro non deve aver letto questo parole, o al massimo le ha reinterpretate a modo suo, e così al termine dell’esibizione con l’Harlem Gosperl Choir si è versato addosso dell’acqua.

Ma perché Achille Lauro ha inscenato un battesimo? Lo ha spiegato lui stesso sui social: «Oggi 61 anni fa nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo. Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo. Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo. Che Dio ci protegga. Hallelujah». Ma il chiarimento e il suo show non sono piaciuti al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che pur non citandolo mai, ha spiegato via Twitter: «II Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso». Gli fa eco monsignor Suetta, l’arcivescovo di Ventimiglia, che verga in mattinata un lungo comunicato in cui parla di «indecoroso scempio» e di «esibizione penosa» in un contesto «insulso e dissacrante». «Indeciso se intervenire o meno, dapprima ho pensato che fosse conveniente non dare ulteriore evidenza a tanto indecoroso scempio, ma poi ho ritenuto che sia più necessario dare voce a tante persone credenti, umili e buone, offese nei valori più cari per protestare contro attacchi continui e ignobili alla fede», lo attacca frontalmente Suetta.

Non ci va giù più teneramente Lucio Malan, il senatore di Fratelli d’Italia, che parla apertamente di gesti blasfemi. «Achille Lauro profana il sacramento del battesimo mentre il coro gospel canta “AlleluXX”. Ma che bravo! Quelli che chiedono il rispetto e la tolleranza. Pagato con il canone! Vergogna!». Mario Adinolfi se la prende con Lauro ma pure con i vertici Rai, in particolare con il presidente Marinella Soldi: «Era presente, seduta in prima fila all’Ariston, non ha nulla da dirci? Non ha nulla da dire a sette milioni di cattolici praticanti che vanno a messa tutte le domeniche e a decine di milioni di battezzati che devono vedersi irridere il loro sacramento in modo così banale e sciatto, calata a ‘marchetta’ dentro la logica del marketing?», si chiede l’esponente del Popolo della famiglia. «È intollerabile che la Rai, in particolare Rai Uno, e in particolare durante il più importante spettacolo nazional-popolare pagato con i soldi delle famiglie cattoliche italiane che si permette di irridere in maniera così profonda il sentimento cattolico, non intervenga». Chissà cosa farà Lauro nelle prossime esibizioni.

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