E’ stato rintracciato il 31enne che vive nell’appartamento di via Risorgimento a Grumo Nevano (Napoli) all’interno del quale ieri pomeriggio è stato trovato il corpo senza vita della 24enne Rosa Alfieri. L’uomo vive nell’appartamento accanto a quello della famiglia della 24enne e fin dai momenti immediatamente successivi all’accaduto aveva fatto perdere le sue tracce. Il corpo senza vita di Rosa Alfieri, 23 anni, era stato ritrovato ieri all’interno. Le indagini dei carabinieri al momento lasciano aperta ogni pista, ma si ipotizza che la giovane sia stata strangolata, perché non sono state trovate ferite da arma da fuoco o da taglio sul corpo della ragazza. Il cadavere è stato portato nell’istituto di Medicina legale dell’ospedale di Giugliano per gli accertamenti medico-legali.

Subito dopo il ritrovamento del corpo della ragazza, le forze dell’ordine erano sulle tracce del vicino di casa 31enne. L’ipotesi è che la 23enne, che viveva con i genitori al piano superiore, sia stata invitata dal vicino nella sua abitazione a pian terreno. L’uomo potrebbe aver tentato un approccio sessuale respinto dalla ragazza. Circostanza, quest’ultima, che potrebbe aver poi provocato la reazione e il successivo strangolamento. Per confermare questa versione sarà necessario l’esito dell’autopsia. Il corpo di Rosa è stato trovato dal padre, che era sceso a bussare a casa del vicino perché insospettito dal fatto che la figlia non fosse tornata a casa nonostante la sua auto fosse parcheggiata nel cortile interno del palazzo. Aveva perciò chiesto al 31enne se l’avesse vista: quest’ultimo, stando alle ricostruzioni, avrebbe negato. Due ore dopo il padre della 23enne ha sfondato la porta a spallate e ha trovato il corpo della ragazza in bagno con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto. Il vicino nel frattempo era scappato.

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