Una grande fornitura di mascherine Ffp2 sta avvenendo in “numerose questure, tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia“. Sono di colore rosa. Al riguardo, il sindacato Sap in una lettera inviata al capo della Polizia chiede “un immediato intervento volto ad assicurare che i colleghi prestino servizio con mascherine di colore diverso” dal rosa, che “risulta eccentrico rispetto all’uniforme e rischia di pregiudicare l’immagine dell’Istituzione”.

“Non si conoscono”, scrive il segretario del Sap Stefano Paoloni, “le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire ‘prima facie’ non consono alla nostra Amministrazione”. La rilevanza “delle funzioni svolte dalla Polizia di Stato – sottolinea – impone all’Amministrazione di preservare il decoro dei propri operatori”. Peraltro, ricorda Paoloni, “con circolare del 29 ottobre 2019 l’allora capo della Polizia aveva ammonito gli appartenenti alla Polizia di Stato di evitare l’utilizzo di capi non conformi in grado di pregiudicare il decoro dell’Istituzione”. Prosegue in una nota: “Il problema non nasce da un pregiudizio sul colore, ma dal fatto che l’uso dell’uniforme è regolamentato. Sulla base del giuramento fatto, è necessario anche gli indumenti vengano portati con decoro e rispetto per l’Istituzione a cui si appartiene”. Soprattutto, scrivono, “in un momento storico in cui la narrativa ci racconta di una crescente avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine – prosegue Paoloni -, diventa necessario adottare sobrietà e rispetto per le divise indossate. Cose che devono far parte dell’ambito di chi è chiamato a far rispettare le regole. Diventa pertanto sconsigliato l’uso di accessori non idonei e che non rappresentano l’Amministrazione. Riteniamo per tanto che gli indumenti e gli accessori utilizzati debbano essere consoni e coerenti con la divisa, così come è sconsigliato utilizzare mascherine vistose o con ornamenti eccessivi e che non portino simboli di richiamo all’Istituzione”.

Non la pensa così invece Michele Tarlao, del Dipartimento Sicrezza sui Luoghi di Lavoro nazionale del sindacato di polizia Silp Cgil: “Forse sarebbe il caso di occuparsi di cose più importanti, di cui le Forze di Polizia, e la Polizia di Stato in particolare, avrebbero bisogno (stipendi adeguati, personale, mezzi, ecc.) per affrontare al meglio le diverse istanze di sicurezza che provengono dalla società civile”. Per il sindacato, la protesta contro il colore “è fortemente legata agli stereotipi, alle rappresentazioni culturali, alle abitudini e alle mentalità ‘chiuse e maschiliste che resistono forti anche nel nostro Paese”, sottolineando che invece è importante “l’efficacia della mascherina dal punto di vista della protezione dagli agenti infettivi, e consentano alle colleghe ed ai colleghi di poter svolgere il loro lavoro in tutta sicurezza”. Il Silp Cgil insiste anche sul “rispetto di genere”, riconoscendo che “nella polizia di Stato qualcosa è stato fatto, ma molto resta ancora da fare”, come il “superamento degli stereotipi sessisti” secondo i quali, dunque, “la Polizia dovrebbe essere composta solamente da rudi e virili uomini”. In questo senso, allora, “le colleghe potrebbero lamentarsi del fatto che devono indossare le mascherine azzurre“.

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