La Germania ribadisce la sua contrarietà all’inserimento del nucleare nella proposta di tassonomia verde Ue. E lo fa per bocca del suo ministro delle Finanze, Christian Lindner, che contesta la tesi secondo cui si tratti di un’energia green: “Ogni paese decide delle fonti del proprio approvvigionamento energetico e questo deve essere rispettato. Ma questo non può modificare la valutazione sul fatto che l’energia nucleare è sì libera da emissioni di Co2, ma tutt’altro che ecosostenibile“. Parole con le quali il membro del governo di Olaf Scholz ha giustificato la sua conclusione che sembra mettere la parola ‘fine’ sull’ipotesi di un nuovo nucleare tedesco: “Per la Germania l’energia nucleare non è comunque un’opzione” .

Ma la strategia tedesca non è sembrata così incisiva nei giorni scorsi, anche perché non sono state praticamente nulle le azioni concrete intraprese per rivedere la bozza. Per il momento il governo ha spiegato che esaminerà nel dettaglio il documento di Bruxelles sulla cosiddetta tassonomia verde, ha ribadito che il nucleare è pericoloso, comporta problemi e che può funzionare solo grazie ai sussidi pubblici. Ma per il momento ha escluso azioni legali contro la proposta della Commissione. Possibilità invece prospettata da Lussemburgo e Austria.

La partita decisiva si giocherà comunque in sede di Consiglio europeo. Qui la Francia, il Paese che più sostiene il nucleare, sembrerebbe essersi assicurata una maggioranza favorevole. Per bloccare la proposta della commissione servirebbe il voto contrario di una ventina di Paesi. Al suo fianco ce ne sono almeno altri 8, per lo più dell’est Europa, impegnati a loro volta in programmi nucleari. L’Italia per ora tace. Pare improbabile che Roma si metta contro Parigi. Il governo Draghi non è mai stato dichiaratamente contrario all’ipotesi nucleare, anzi, ministri come Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani flirtano da tempo con l’idea di un ritorno dell’atomo nel nostro Paese. Soprattutto l’inclusione del gas nella bozza della Commissione, il fossile su cui il nostro paese fa più affidamento, rende molto improbabile una qualche opposizione italiana. I paesi Ue dovranno presentare le loro considerazioni sul documento della Commissione nei prossimi giorni, una versione finale del documento dovrebbe arrivare a fine gennaio.

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