Cultura

La lite tra un cane-robot e un bassotto è impressionante e fa riflettere: è questo il futuro che ci attende?

La sua capacità di riprodurre i movimenti e le pose del vero animale è impressionante. Così realistico che riesce a coinvolgere nella baruffa persino un mite bassotto. Viene subito da pensare: ma perché allora non prendere un cane abbandonato?

di Simona Griggio

Una scena quotidiana. Dei cani giocano in un parco: corrono, abbaiano, si puntano e si inseguono. Fin qui tutto normale. Ma non lo è proprio per niente. Non tutti quei simpatici e anche un po’ nervosetti quadrupedi sono reali, non tutti sono in carne e ossa. Uno dei protagonisti del breve video girato a San Pietroburgo è un cane robot. Un piccolo automa. La sua capacità di riprodurre i movimenti e le pose del vero animale è impressionante. Così realistico che riesce a coinvolgere nella baruffa persino un mite bassotto. Il filmato, realizzato vicino alla sede dove si è svolto l’International Economic Forum, ci pone un interrogativo: è un assaggio del futuro che ci attende? Probabilmente sì, visto che la ricerca e la progettazione degli animali cibernetici sta coinvolgendo moltissime aziende hi tech nel mondo.

Ci fa riflettere. Soprattutto in questi giorni che precedono l’uscita nelle sale, il primo gennaio, del quarto capitolo della saga di Matrix. Keanu Reeves sarà ancora una volta l’“iniziato”. Ma non era morto alla fine della pellicola precedente? Evidentemente no, o quanto meno è tornato in vita, considerato che la pellicola si intitola “Matrix Resurrection”. Ricordiamo: il tema da cui nel 1999 è iniziato il grande ciclo cyberpuk è proprio la rivolta delle macchine. Diventate sempre più intelligenti hanno sopraffatto gli uomini che utilizzano per alimentarsi tenendoli in schiavitù, donando loro una vita fittizia. In realtà è solo un’illusione. Il tema delle macchine che diventano tanto intelligenti e autonome da ribellarsi ai loro creatori è ricorrente nella fantascienza. Ricordiamo Hal 9000, il super computer a bordo della nave spaziale Discovery in “2001 Odissea nello spazio” di Kubrik. E questo già decenni fa. O l’interrogativo che dà il titolo a una delle opere più famose di Philip K. Dick, pubblicata nel 1968: “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”. E’ il libro che ha ispirato un altro blockbuster del grande schermo, “Blade Runner”.

Qui non parliamo però di pecore. Al momento soltanto di cani. Il più noto è Spot. Un bestione presentato come “The agile mobile robot” dall’azienda Boston Dynamics. Nei filmati promozionali lo vediamo perlustrare le fabbriche abbandonate, aprire le porte dei laboratori, salire le scale, addentrarsi in zone montane. Pesa poco meno di 40 chili e con due batterie in dotazione può funzionare per tre ore senza ricarica. Il prezzo non è da discount: si attesta intorno ai 70 mila euro. Boston Dynamics è una società nata nel 2013 come costola del Massachusetts Institute of Technology. Acquisita da Google, nel 2016 viene venduta alla giapponese SoftBank e infine passa sotto il controllo di Hyundai. L’arrivo del 5G, che permette di ampliare a dismisura le possibilità di controllo, ne ha determinato l’affermazione. Ora è possibile vedere il cane robot in azione anche nelle strade di alcune città europee, ovviamente come sperimentazione.

A Erfurt, in Germania, l’azienda Ciborius, che si occupa di sicurezza attraverso l’intelligenza artificiale, ha presentato la sua versione. Progettata, appunto, per la sicurezza delle città. Avevamo già visto Spot in azione durante la pandemia. Era successo a Singapore nel maggio dell’anno passato. Il virus imperversava e Spot anche, ma in un parco pubblico della città. La sua mission? Controllare il comportamento dei frequentatori e, rilevato un assembramento, diffondere annunci ad alto volume per invitare le persone a rispettare il distanziamento.

C’è già chi pensa, purtroppo, a utilizzare il cane robot in altri contesti, molto più inquietanti. Una deriva bellica che molti iniziano a temere. Una società di sicurezza militare, Ghost Robotics, ha realizzato un cane robot armato con un fucile telecomandato. E’ stato presentato alla convention annuale dell’esercito degli Stati Uniti a Washington. E’ in grado di sparare proiettili fino a 1.200 metri di distanza. E’ una deriva che comincia a far emergere anche qualche problema etico: che fine potrebbe fare il cane robot che spara, nelle mani di un regime dittatoriale? Il robot potrebbe essere utilizzato per tenere sotto controllo la popolazione, con la minaccia di poter anche intervenire in modo violento.

E’ un problema che ha già fatto discutere negli Stati Uniti. La polizia di New York ha messo fine a un esperimento: nel 2020 aveva utilizzato alcuni esemplari di Spot nei quartieri più a rischio. L’idea: utilizzarlo nelle situazione a maggior pericolo per gli uomini, ad esempio l’irruzione in una casa in cui si sospetta che ci sia qualcuno armato. In un’occasione è servito anche per far arrivare del cibo agli ostaggi di una rapina in banca, in un altro era stato dotato di sirena e lampeggianti di fronte a situazioni di protesta.

Ma la presenza di Spot nelle strade della città ha sollevato molte proteste. Le associazioni dei diritti civili sostengono che l’utilizzo dei cani meccanici aumenti la sensazione di aggressività della polizia contro le comunità più svantaggiate. Il New York Post ha pubblicato foto e video dell’automa nelle strade del Bronx. La deputata Alexandria Ocasio-Cortez, dell’ala più radicale dei democratici, è partita all’attacco: “Questi investimenti potrebbero essere utilizzati meglio per politiche di assistenza sociale”. Alla fine il sindaco Bill De Blasio, democratico anche lui, ha ceduto e ha detto stop.

Non risulta invece interrotto il progetto dell’aviazione: le forze di sicurezza della base aerea di Tyndall in Florida sono state le prime a usare i cani robot per pattugliare la base stessa: “Potremo vedere con i loro occhi attraverso visori per la realtà virtuali e anche fargli impartire comandi vocali con un altoparlante installato sopra”. L’ultimo arrivato sul mercato, nella lista dei cani robot, ha per fortuna un target moto più pacifico. Si chiama CyberDog ed è prodotto dalla cinese Xiaomi. Vuol essere un animale domestico. Versione hi tech del più grande amico dell’uomo. Salta, scodinzola, segue il padrone passo a passo. Individua anche gli ostacoli e indica come evitarli: se ne vede un possibile utilizzo futuro per le persone non vedenti. Il costo è molto basso: circa 1.300 euro al cambio con lo yuan. Uno smartphone top di gamma può costare anche molto di più. Viene subito da pensare: ma perché allora non prendere un cane abbandonato?

La lite tra un cane-robot e un bassotto è impressionante e fa riflettere: è questo il futuro che ci attende?
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