Un nostro investigatore ha lavorato sotto copertura in un allevamento di galline per la produzione di uova a Musile di Piave (VE), documentando diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, possibile frode in commercio e ipotesi di falso materiale, oltre a terribili crudeltà nei confronti degli animali.

L’allevamento è composto da tre capannoni adiacenti fra loro, due adibiti all’allevamento in gabbia e uno a terra, per un totale di 60.000 galline allevate. Mentre il nostro infiltrato si trovava ancora sotto copertura nell’allevamento, abbiamo allertato i Nuclei dell’Ispettorato del Lavoro riguardo alla mancanza di contratto di lavoro per la maggior parte dei lavoratori e il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza. Le autorità, in seguito a un blitz, hanno confermato le violazioni e hanno disposto delle sanzioni per un valore di oltre 50 mila euro.

Commercializzazione di uova in gabbia come provenienti da allevamento a terra

Le immagini registrate dal nostro investigatore mostrano inoltre come le uova in uscita dai diversi capannoni dell’allevamento convergano in un’unica linea di inscatolamento, mischiandosi e quindi impedendo di distinguere quelle prodotte in gabbia da quelle che derivano da galline allevate a terra. Secondo quanto dichiarato da uno degli operatori, la maggior parte delle uova provenienti da quell’allevamento vengono classificate come uova prodotte a terra, nonostante sia vero il contrario.

Falsificazione di fatture per coprire una partita di uova contaminata

Un altro episodio preoccupante è quello che vede protagonista un acquirente abituale di uova. L’uomo pretende lo stralcio di una bolla di consegna e la sostituzione di una partita acquistata in precedenza, perché gli esami di laboratorio che aveva effettuato per escludere la contaminazione delle uova avevano rinvenuto tracce di un farmaco in concentrazioni superiori al limite consentito per legge. Questo episodio potrebbe costituire un reato di falso materiale.

Macellazione clandestina e crudeltà nei confronti degli animali

L’indagine mostra come le galline vengano vendute ad acquirenti che le macellano sul posto senza previo stordimento e senza rispettare le norme igienico-sanitarie, che prevedono che gli animali vengano uccisi in strutture autorizzate e da personale qualificato. Inoltre sono moltissime le immagini che mostrano comportamenti crudeli e veri e propri maltrattamenti nei confronti degli animali presenti nell’allevamento. Le galline malate vengono abbattute con modalità che allungano i tempi della loro agonia e al momento di essere radunate per essere mandate al macello vengono scaraventate a terra con dei bastoni. Vengono poi afferrate per le zampe, gettate nelle gabbie e schiacciate con le scarpe.

Scopri di più

Grazie alla nostra indagine al momento quattro persone risultano indagate per i reati di macellazione clandestina, maltrattamento animale, frode in commercio e falso materiale. Scopri di più e firma la petizione per chiedere che queste violenze vengano fermate.

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