Nella notte il tam tam si è diffuso in rete, attraverso i canali che i no vax utilizzano da tempo per organizzare le loro manifestazioni. “Troviamoci tutti alle 9.30 davanti all’ospedale di Pordenone per dare solidarietà ai nostri amici sanitari… occuperemo la direzione sanitaria”. I messaggi sono stati diffusi dal popolo dei no Green pass alla vigilia dei nuovi obblighi vaccinali imposti con il 15 dicembre per alcune categorie di lavoratori. Non sapevano però che la Digos tiene costantemente monitorati i siti che inneggiano alla ribellione contro la dittatura vaccinale. Così quando più di un centinaio di persone si sono radunate nel centro di Pordenone hanno trovato la Polizia schierata. Tutti identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata. Uno di loro, che rifiutava il riconoscimento e non indossava la mascherina è stato portato in questura per accertamenti. Anche Stefano Puzzer, l’ex portavoce dei portuali di Trieste diventato uno dei leader nazionali del movimento no Geen pass è stato invitato a presentarsi negli uffici della Digos. Il questore gli ha notificato un foglio di via per tre anni.

“Come in una partita di calcio è meglio giocare d’anticipo, che poi intervenire sull’attaccante lanciato a rete, noi abbiamo deciso di intervenire con la prevenzione” spiega a ilfattoquotidiano.it il questore di Pordenone, Marco Odorisio. “Da quando lo scorso luglio furono annunciate le misure sanitarie poi entrate in vigore a metà ottobre, abbiamo avuto praticamente ogni settimana manifestazioni a Pordenone. E quindi teniamo la situazione costantemente sotto controllo, in sintonia con le direttive del Capo della Polizia”. L’allarme è scattato durante la notte, grazie alla lettura dei messaggi che i no vax si stavano scambiando attraverso i canali che pochi giorni fa sono finiti nell’inchiesta condotta dalla Procura di Torino. In quella occasione erano state effettuate perquisizioni anche a Pordenone e Trieste.

“Abbiamo sentito che si davano appuntamento davanti all’ospedale con l’obiettivo di occupare la direzione sanitaria. Così alle 7 del mattino eravamo già in sopralluogo. Quando un centinaio di persone hanno cominciato ad arrivare, hanno trovato tre presidi di sicurezza, davanti all’ospedale, alla Cittadella della Sanità (è un polo vaccinale) e nella sede centrale dell’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale” aggiunge il questore. Nel frattempo era stato informato il direttore sanitario, per tranquillizzarlo sul fatto che non vi sarebbero state interferenze o interruzioni dell’attività ordinaria. “C’è la Polizia, ci hanno anticipato!” sono stati i primi commenti dei manifestanti, i quali però non hanno desistito. Si sono riuniti ugualmente, anche se l’effetto sorpresa era svanito e ogni occupazione era ormai impossibile. Non è stato registrato nessun comportamento violento. Gli agenti della Digos hanno cominciato ad identificarli, in vista di una denuncia per violazione dell’articolo 18 del Testo unico della legge di pubblica sicurezza, oltre che per mancato rispetto di norme anti Covid. La maggioranza si è dispersa, ma un piccolo gruppo è rimasto nel piazzale ancora per qualche ora.

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