I potenti del mondo non credono che il Covid e il disastro climatico siano pericoli epocali.

Oppure sono stupidi.
Io credo che siano stupidi.
Fin dall’inizio delle campagne vaccinali migliaia di ricercatori hanno affermato la necessità di vaccinare le popolazioni dei paesi poveri per evitare lo sviluppo di varianti più aggressive. E in molti lo stiamo urlando a squarciagola da più di un anno.
A oggi in molte aree del pianeta solo il 10% delle persone è vaccinato.
Non hanno liberalizzato i brevetti, non hanno finanziato fabbriche di vaccini e campagne di vaccinazione.
E ora dovremo fare i conti con le 20 varianti sudafricane, pregando che non sia vero che alcune sono molto virulente e infettive.
Ma si può essere più stupidi?

Lo stesso discorso vale per il disastro climatico.
Come si fa a non rendersi conto che stiamo andando a sbattere contro il muro e che non basterà uno spray inventato all’ultimo momento per evitare un tracollo mondiale?
Io sono ottimista, penso che ce la faremo perché abbiamo già oggi le tecnologie necessarie per fermare l’apocalisse. Ma accelerare il passo sarebbe meglio e converrebbe agire in modo efficace prima che ci siano centinaia di milioni di morti.
Già oggi l’inquinamento fa più di 7 milioni di morti all’anno.
Tutte le guerre e il terrorismo mondiale mietono 200mila vittime. L’inquinamento 7 milioni.
A quanto ammontano le spese militari mondiali? A quanto gli investimenti in ecotecnologie?
E che dire dei 40mila funzionari governativi di 26 paesi che si sono incontrati a Glasgow, viaggiando con centinaia di voli speciali, e hanno partorito una caccola di mosca?
Non c’è urgenza? Non credono che gli scienziati dicano la verità?
Oppure sono stupidi.

Cingolani, ministro della Transizione ecologica, ha detto che sarebbe il caso di smettere di studiare le Guerre Puniche e dedicarsi maggiormente alle materie digitali e ingegneristiche.
Non studiare la storia mi pare demenziale. Smettiamo di far studiare le gesta dei generali (noiose e inutili) e proponiamo invece la storia della stupidità umana. Questa sì sarebbe utile per formare persone coscienti e dotate di senso critico.
Basta consultare Storia della stupidità militare, da Crasso al Vietnam o qualche testo simile, per scoprire quanto l’idiozia dei potenti ha determinato le vicende umane.
Tolstoj, in Guerra e pace, descrive Napoleone come un campione di errori militari assistito in modo incredibile dalla fortuna e dalla inesauribile idiozia dei generali che lo affrontarono.
Ma anche la storia dei fallimenti imprenditoriali è piena di fulgidi esempi. Vogliamo parlare dei manager della IBM che profetizzarono che nessuna persona normale avrebbe mai avuto bisogno di un computer?
E i geni della Xerox che hanno autorizzato Steve Jobs a “dare un’occhiata” al mouse e agli altri sistemi di interfaccia che poi lui utilizzò per il suo Pc?
E che dire di Steve Jobs che ritorna a casa dopo aver saccheggiato la Xerox e incontra Bill Gates che gli chiede: “Come è andata? Sei riuscito a vedere tutto?”. E Steve, l’uomo più intelligente del millennio: “Sì, pazzesco: guarda qui cosa hanno inventato!”
Il resto è storia.

Se i giovani scoprissero che buona parte delle grandi invenzioni sono state realizzate per sbaglio, a partire dagli antibiotici: “Hey, cazzo! Chi ha lasciato la finestra aperta?!? Merda, guarda qui! Si è formata della muffa sui vetrini e tutti i batteri sono morti! Che palle dobbiamo iniziare tutto da capo!”.
E che dire di quanti miliardi di morti è costata la stupidità dei medici e degli scienziati: “Sì, adesso devo credere che basta mettere un po’ di muffa su una ferita per evitare un’infezione?”. Oppure: “Ma che stronzata è che bisogna che mi lavo le mani dopo un’autopsia solo perché poi vado a visitare una puerpera?!?

Il problema è che anche la gente comune compie imprese di stupefacente stupidità.
Per appurarlo possiamo consultare la classifica dei suicidi compiuti per sbaglio, oppure Storie di Ladri, la rubrica di Cacao che da 22 anni documenta i modi più imbecilli per riuscire a farsi arrestare, tipo: “Agente! Agente! Arresti quello! Mi ha rubato 50 grammi di coca!!!”.
Vogliamo parlare del suicidio di massa dell’aristocrazia dell’antica Roma che può permettersi il lusso di bere vino nelle coppe di piombo? “Senti come è dolce? Il piombo spagnolo non ha eguali con il vino!”.
Nel 1600 l’impresa fu eguagliata dall’aristocrazia veneta: “I piatti di peltro sono alla moda quest’anno! Come fai a vivere senza?!?”.
Se a scuola si insegnasse la storia delle tecnologie, dei sistemi sociali, dei sistemi economici e dei colpi di genio e di fesseria stellare, le persone sarebbero più prudenti e magari si diffonderebbe l’idea che prima di dire e fare è meglio pensare.

Nel prossimo articolo mi occuperò di dimostrare che i complotti alla lunga non funzionano neppure nelle nazioni più sciocchine.

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