La Russia ha confermato il test missilistico Asat che dopo aver distrutto un suo satellite, secondo l’agenzia spaziale statunitense Nasa ha provocato anche una nuvola di detriti che ha messo a rischio gli astronauti della Stazione spaziale internazionale, la Iss. Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha annunciato che sono in corso dei test, durante i quali un satellite russo non operativo è stata colpita con successo. “Il 15 novembre, il ministero della Difesa russo ha condotto con successo un test, a seguito del quale è stata colpita la navicella spaziale russa Tselina-D, che era in orbita dal 1982”, si legge nel messaggio riportato dalla Tass. Sulla stazione spaziale, in orbita a 402 chilometri sopra la Terra, oltre ai quattro astronauti americani Mark Vande Hei, Raja Chari, Thomas Marshburn e Kayla Barron, sono ospitati anche i russi Anton Shkaplerov e Pyotr Dubrov e il tedesco Matthias Maurer dell’Agenzia spaziale europea.

L’agenzia Reuters ha riportato il parere di esperti che sono convinti che il test che ha distrutto il satellite russo ha creato una nuvola di frammenti che “possono collidere con altri oggetti innescando una reazione a catena di proiettili attraverso l’orbita terrestre”. Il Dipartimento di stato americano ha parlato di “più di 1.500mila pezzi di detriti orbitali tracciabili” già in circolo, cui “probabilmente se ne scateneranno centinaia di migliaia più piccoli”. A conferma del pericolo generato dal test russo è arrivata anche la testimonianza dell’astronauta Vande Hei che ha ironicamente ringraziato per aver ben coordinato un “pazzo giorno” a bordo della stazione spaziale.

L’amministratore della Nasa Bill Nelson ha spiegato in una nota che “a causa dei detriti generati dal distruttivo test anti-satellite russo, gli astronauti e i cosmonauti dell’Iss hanno intrapreso procedure di emergenza per la sicurezza. Con la sua lunga e leggendaria storia di voli spaziali umani, è impensabile che la Russia metta in pericolo non solo gli astronauti americani e i partner internazionali sulla Stazione spaziale internazionale, ma anche i propri cosmonauti. Le loro azioni sono spericolate e pericolose”. Anche il segretario di stato Anthony Blinken ha espresso indignazione per i danni causati dal test missilistico russo.

Di segno diametralmente opposto la spiegazione russa: “Gli Stati Uniti sanno con certezza che i frammenti che ne risultano, in termini di tempistica del test e parametri orbitali, non ha costituito e non costituirà una minaccia per stazioni orbitali, veicoli spaziali e attività spaziali”, ha dichiarato la Difesa russa definendo “ipocrite” le accuse delle autorità Usa. Anche il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha definito “ipocrisia” affermare che la Russia crei rischi per attività pacifiche nello Spazio. Il Comando dell’esercito statunitense ha comunque espresso l’intenzione di “monitorare la traiettoria” dei frammenti, e ha dichiarato che “aggiornerà” i Paesi interessati con le informazioni necessarie per “salvaguardare le loro attività in orbita se colpite dalla nuvola di detriti”.

Immagine di repertorio

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