La Giunta per le immunità del Senato ha iniziato ad affrontare la richiesta di Matteo Renzi che alla presidente del Senato Casellati ha chiesto con una lettera di “porre in essere tutte le azioni” per tutelare i suoi diritti costituzionali. In apertura della seduta della giunta il senatore Pietro Grasso ha presentato una pregiudiziale bocciata da centrodestra e Italia Viva (che conta 3 membri su 23 componenti). “La pregiudiziale viene fuori dalla legge attuativa dell’articolo 68 della Costituzione – spiega Grasso ai microfoni de ilfattoquotidiano.it – io chiedevo di bloccare la procedura in Giunta e chiedere al procuratore della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo, intanto se intendono utilizzare i messaggi whatsapp che sono frutto non di un’intercettazione, ma del sequestro del telefono di Vincenzo Manes (ex consulente pro bono di Renzi ai tempi di palazzo Chigi e tra i maggiori finanziatori della fondazione Open, ndr) che è stato poi trascritto e utilizzato”. E poi aggiunge: “Contro questo sequestro è stato fatto un ricorso al Tribunale del Riesame che pare l’abbia confermato. Quindi è un sequestro fatto nei confronti di una persona che non è parlamentare. Come valuto la bocciatura della mia pregiudiziale? Un dispregio della legge perché io ho citato la legge”. La pregiudiziale ha ottenuto il solo voto favorevole del senatore Grasso, con i 5 Stelle che non hanno partecipato al voto avendo richiesto maggior tempo per approfondire i contenuti del testo presentato dall’ex magistrato. “Fosse prevalsa la pregiudiziale il caso sarebbe uscito dal nostro ordine del giorno” e dunque la Giunta avrebbe terminato di occuparsene afferma il presidente della giunta per le immunità del Senato, Maurizio Gasparri. Sulla vicenda Renzi la giunta si riunirà il prossimo 24 novembre con l’audizione di Matteo Renzi come richiesto da Italia Viva.

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