Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando incontra oggi in videochiamata i sindacati per fare il punto sulla vicenda Oto Melara. Sul ramo di azienda che appartiene al gruppo Leonardo (partecipata al 30% dal Tesoro) da tempo si rincorrono voci di una possibile cessione alla società franco tedesca KMW+Nexter Defense Systems. Il tema sarebbe stato discusso anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi con il presidente francese Emmanuel Macron. In mattinata si è svolto un vertice in prefettura a La Spezia (dove Oto Melara ha sede, ndr) a cui hanno partecipato i sottosegretari spezzini alla Difesa e alla Salute Stefania Pucciarelli e Andrea Costa, i sindacati, i deputati Manuela Gagliardi e Lorenzo Viviani.

“C’è’ grande preoccupazione per le decisioni che dovrà assumere il governo in merito all’eventuale cessione. Il nostro auspicio, corale e unanime, è che rimanga in mani italiane, sia perché l’azienda rappresenta un’eccellenza e un orgoglio del nostro Paese, sia perché il rischio, altrimenti, sarebbe quello di uno smembramento dalle possibili conseguenze critiche per tutto il nostro territorio” ha affermato il sindaco della città ligure Pierluigi Peracchini. Oto Melara costruisce armamenti con una specializzazione nei cannoni navali. Fa parte, insieme all’ex Wass di Livorno che fabbrica siluri, della divisione “Sistemi di difesa” di Leonardo. Il giro d’affari della divisione è di circa 550 milioni di euro, 1.500 gli addetti. Nei mesi scorsi si era parlato di un possibile interesse da parte di Fincantieri, colosso della cantierisca navale, controllato a sua volta dal Tesoro con una quota del 71% detenuta attraverso Cassa depositi e prestiti.

La questione agita anche la politica. “La Lega ritiene che il governo si debba impegnare ad assicurare che aziende strategiche del settore Difesa come ex Oto Melara ed ex Wass, poste in vendita da Leonardo, restino italiane e sotto controllo pubblico, attraverso l’acquisizione da parte di Fincantieri”, hanno detto oggi fonti del partito guidato da Matteo Salvini. “L’Italia, essendo tra l’altro promotrice di una politica di difesa comune europea, deve insistere per creare un polo industriale e ingegneristico di difesa pronto ad assumersi la leadership in Europa”, ha affermato ieri il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. “La cessione dell’ex Oto Melara alla Spezia da parte di Leonardo non può essere l’ennesima dismissione di un’industria strategica nazionale. Tanta tecnologia, tanto delicata, nel settore della difesa deve restare saldamente in mani italiane”, ha commentato il presidente della regione Liguria Giovanni Toti.

Articolo Precedente

Lufthansa salda in anticipo i suoi debiti con lo Stato tedesco. Niente a che vedere con Alitalia

next
Articolo Successivo

Concessioni balneari, la Sicilia vuol fare da sola. Oggi l’incontro tra assessori per definire una strategia comune

next