Il tiktoker anti-bulli che promuove la lotta alla discriminazione, il giovane senegalese che ha rischiato la vita per salvare quella di una donna in difficoltà. E poi l’anziano che ha ceduto la sua dose di vaccino a tutela di un disabile, ma anche la volontaria che aiuta i bambini malati di cancro e la carabiniera che ha dissuaso dal suicidio una madre di tre figli. Ci sono anche loro tra le 33 persone alle quali il 13 novembre il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito le onorificenze al Merito della Repubblica italiana. Ecco le loro storie.

Raffaele Capperi – Di Piacenza ma con origini calabresi, è un ragazzo di 27 anni che ha lottato tutta la vita contro la discriminazione e che ora attraverso il suo canale Tik Tok si impegna attivamente nella sensibilizzazione contro il bullismo e nella promozione della diversità. Nato con la sindrome di Treacher Collins, una patologia che gli ha deformato il volto privandolo di mento e zigomo e rendendolo anche sordo, Capperi è stato vittima di vessazioni durante gli anni della scuola, prima ad opera degli altri studenti e poi addirittura da parte due professori, che l’hanno deriso per il suo udito costringendo il padre ad intervenire. Non si è però mai arreso e ora sui social, dove è noto con il soprannome di Gnaffo, si batte per aiutare i tanti giovani che come lui si ritrovano discriminati da adulti e coetanei. Sulla sua pagina vanta migliaia di seguaci e di recente ha anche pubblicato un’autobiografia, Brutto e Cattivo, in cui a partire dalla sua esperienza cerca di fornire spunti su come superare le difficoltà della vita.

Mamadou Fall – Trentanovenne originario del Senegal, dal 2006 vive a Follonica, in provincia di Grosseto, dove lavora come cameriere. Il suo merito è quello di aver messo a repentaglio la propria vita per salvarne un’altra: una sera di luglio si è infatti precipitato fuori dal suo appartamento per aiutare una donna che, mentre rientrava in casa con i due nipoti minorenni, era stata aggredita con un martello da un uomo con problemi psichiatrici. Vedendo la signora gravemente ferita, Fall senza pensarci un secondo si è lanciato contro l’assalitore bloccandolo e contribuendo al suo arresto. Il sindaco della città, che ha voluto incontrarlo a pochi giorni dal suo gesto, l’ha definito una persona “molto riservata” e “di grande modestia“.

Giancarlo Dell’Amico – Pensionato novantenne, nel pieno della pandemia ha scelto di esporsi al pericolo del Covid per proteggere una persona che riteneva più fragile di lui. Era infatti marzo 2021 quando Dell’Amico, leggendo sul quotidiano La Nazione l’appello di una madre che voleva essere vaccinata per mettere al sicuro il figlio disabile, ha alzato la cornetta, contattato il giornale e scelto di cedere la sua dose di antivirus alla donna. Alla fine, le autorità sanitarie locali hanno deciso di immunizzarli insieme. “A maggio compio 91 anni, sto bene, sono sazio di vita, non ho paura e aspettare non mi costa nulla. Allora perché non offrire il mio vaccino a una mamma disperata che ne ha più bisogno di me? Non ho fatto nulla di speciale”. Questa la frase con cui all’epoca l’anziano ha motivato il suo atto di altruismo.

Marina Cianfarini – Ventotto anni, nel 2014 inizia un percorso di volontariato presso il reparto di Oncologia del Bambino Gesù di Roma: vestita da fatina, racconta ai piccoli malati favole scritte da lei, che nel 2015 vengono raccolte nel libro Cuore di fata dando vita a un vero e proprio mondo in cui animali fantastici si misurano con valori quali l’amicizia e la solidarietà. Un’esperienza poi proseguita anche in altri ospedali a Napoli, Bari, Salerno, Milano, Monza. Negli anni seguenti, Cianfarini ha anche collaborato con “Insieme per i diritti dei nostri figli“, associazione di supporto alle famiglie con disabili, realizzando opuscoli i cui proventi sono stati devoluti in beneficienza. Attualmente prosegue la sua opera di conforto ai minori malati presso la Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Gemelli della Capitale.

Martina Pigliapoco – Carabiniera 25enne di stanza a Belluno ma originaria di Osimo, nelle Marche, a settembre ha salvato una madre di tre figli che voleva suicidarsi gettandosi da un ponte. Imbattutasi nella donna mentre era di pattuglia, le ci sono volute più di quattro ore per dissuaderla dal gesto: un intervento fatto di pazienza e tanta umanità, come è poi emerso dalla sua testimonianza resa al Corriere dell’Umbria. “All’inizio parlavo solo io, la signora non rispondeva alle mie domande. Era distante. Poi dopo tre ore siamo riuscite a instaurare un dialogo e alla fine sono riuscita a farla desistere”, ha raccontato la militare. Una volta al sicuro le due donne si sono abbracciate e sono scoppiate in un pianto liberatorio. “Abbiamo parlato, ci siamo conosciute e scoperte. Su quel ciglio ho visto una donna che poteva essere mia mamma“.

Astutillo Malgioglio – Ex portiere di calcio 63enne, ha giocato per il Brescia, la Pistoiese, la Roma di Nils Liedholm finalista di Coppa Campioni e anche l’Inter di Trapattoni, con cui ha vinto scudetto e coppa Uefa. La sua partita più importante la sta disputando però fuori dal rettangolo verde, dove da decenni si impegna con iniziative di beneficienza. Tutto è iniziato nel 1977, quando, visitando un centro per disabili nel Bresciano, sente di doversi impegnare per i meno fortunati. Insieme alla moglie Raffaella, fonda quindi a Piacenza l’Associazione ERA 77, dedicandosi ai bambini affetti da distrofia. Con l’ingaggio da calciatore, realizza poi una palestra per fornire un servizio gratuito di attività motoria. Oggi è testimonial di progetti filantropici per l’integrazione attraverso lo sport.

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