È entrato in vigore il nuovo sistema per verificare la congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nei lavori edili attraverso il Durc (Documento unico di regolarità contributiva): la misura, firmata a giugno 2021 dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, si applica ai cantieri per i quali verrà presentata la denuncia di inizio lavori alla Cassa Edile/Edilcassa territorialmente competente a partire dal 1° novembre 2021. L’obiettivo è verificare se il numero dichiarato degli operai che lavorano in ogni cantiere sia sufficiente rispetto alla dimensione dell’appalto, così da contrastare lavoro nero, concorrenza sleale e proliferazione di contratti pirata che inflazionano al ribasso il mercato. La verifica è obbligatoria nell’ambito dei lavori pubblici e di quelli privati il cui valore sia pari o superiore a 70mila euro.

L’attestazione di congruità è rilasciata, entro dieci giorni dalla richiesta, dalla Cassa edile su istanza dell’impresa affidataria o del soggetto da essa delegato, oppure del committente. Secondo una ricerca di Fillea Cgil, su un valore stimato di evasione salariale e contributiva nel settore pari a 3,9 miliardi di euro l’anno, con il Durc di congruità vi sarà emersione totale per 2,1 miliardi, di cui 1,6 miliardi di lavoro completamente irregolare e 570 milioni di lavoro parzialmente irregolare. In termini di lavoratori, l’emersione stimata è di circa 72 mila Fte (Full time equivalent, cioè un orario di lavoro a tempo pieno), che potrebbero corrispondere anche ad un numero superiore di “teste”.

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