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Denise Pipitone, ecco come potrebbe essere oggi a 21 anni: il nuovo identikit diffuso da Piera Maggio

Il 23 novembre davanti al gip del Tribunale di Marsala è stata fissata l'udienza per decidere sulla richiesta di archiviazione delle nuove indagini sulla scomparsa avanzata dalla Procura di Marsala. I legali di Piera Maggio e Pietro Pulizzi hanno depositato richiesta di opposizione: "Vedremo cosa accadrà", dice oggi mamma Piera che in questi lunghi anni non si è mai arresa

di F. Q.

Nel giorno del 21esimo compleanno di Denise Pipitone, la madre Piera Maggio ha reso pubblico il nuovo identikit ufficiale della figlia, scomparsa il 1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo. L’immagine è stata creata a computer con quella che in termine tecnico viene chiamata “age progression”, ovvero ricostruisce come potrebbe essere oggi Denise a 21 anni, con l’invecchiamento realizzato su commissione da Paloma Joana Galzi del Forensic Imaging Specialist attraverso le foto originali di Denise, dei genitori e del fratello.

È un compleanno triste, come potrebbe essere diversamente? Manca la festeggiata. Sono passati 17 anni dal suo sequestro e ancora attendiamo verità e giustizia”, ha scritto Piera Maggio su Facebook pubblicando poi un video con dei palloncini blu e argento a forma di cuore. “Denise, papà ti ha fatto questo regalo – ha proseguito -. Palloncino blu, nella Stele di Mazara del Vallo. Buon 21esimo compleanno Denise. Sappi sempre, ovunque tu sia, che la tua vera famiglia ti ama e non ti ha mai dimenticata. Nel cuore e nella mente tu ci sei!”. “Denise va cercata – ha detto poi all’Adnkronos -. Non è giusto che la verità non emerga e che colpevoli siano liberi di girare tranquillamente”.

Il 23 novembre davanti al gip del Tribunale di Marsala è stata fissata l’udienza per decidere sulla richiesta di archiviazione delle nuove indagini sulla scomparsa avanzata dalla Procura di Marsala. I legali di Piera Maggio e Pietro Pulizzi hanno depositato richiesta di opposizione: “Vedremo cosa accadrà“, dice oggi mamma Piera che in questi lunghi anni non si è mai arresa. “Non ho mai perso la fiducia nella giustizia italiana, così come non ho perso la speranza di riabbracciare mia figlia – ammette -. Denise non è un caso chiuso, non va archiviata e va cercata viva, almeno fino a quando non emergano elementi che facciano ritenere il contrario. Vanno individuati i responsabili della sua scomparsa, altrimenti sarebbe un vero fallimento per la giustizia italiana”.

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