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Ultimo aggiornamento: 22:22 del 30 Settembre 2021

“Abbiamo le lavatrici per il black”: l’inchiesta di Fanpage sulla campagna di Fratelli d’Italia a Milano. Tra “ammiratori di Hitler” e massoni – VIDEO

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“Una serie di lavatrici”, “imprenditori col giro di nero“, il “black”. E poi “un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni, ammiratori di Hitler, ex militari”. È destinata a far discutere l’ultima inchiesta del sito Fanpage.it (qui il video completo). Ma anche a creare imbarazzo all’interno di Fratelli d’Italia. Tre anni fa, nel 2019, un giornalista di Fanpage si è finto un uomo d’affari e ha iniziato a frequentare un gruppo di personaggi di estrema destra a Milano. A guidarlo Roberto Jonghi Lavarini, il “Barone nero“, già candidato alla Camera da Fdi nel 2018 e condannato a due anni per apologia del fascismo. Incontrando Lavarini il giornalista di Fanpage si imbatte in Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia. Quello che documenta, grazie a una telecamera nascosta, è il modo con cui gli esponenti del partito di Giorgia Meloni conducono la campagna elettorale per le elezioni comunali a Milano.

Fidanza e Javarini, seppur il secondo senza alcun incarico formale, sostengono la candidatura al consiglio comunale dell’avvocato Chiara Valcepina e chiedono esplicitamente finanziamenti al presunto uomo d’affari. “Le modalità sono: o versare nel conto corrente dedicato. Se invece voi avete l’esigenza del contrario e vi è più comodo fare del black, lei si paga il bar e col black poi coprirà altre spese“, dice a un certo punto l’eurodeputato Fidanza al giornalista in incognito. Javarini è più esplicito: bisogna dare i soldi a “due imprenditori se li prendono privatamente perché hanno il giro di nero e fanno i versamenti sul conto della Valcepina”. L’invito viene esplicitato qualche tempo dopo, durante un evento elettorale: Fidanza e Javarini si appartano dopo aver posato sul tavolo il cellulare. Il “barone nero” spiega di avere “una serie di lavatrici” per il finanziamento alla campagna elettorale. Fidanza entra nel dettaglio: “Lui trova quattro o cinque professionisti, queste persone fanno loro il versamento tracciato sul conto elettorale“. Tutta la vicenda sarà seguita da Javarini, perché Fidanza vuole rimanere pulito: “C’ho una partita in un anno e mezzo, io mi gioco il futuro della mia carriera“, spiega. Javarini, invece, sostiene di avere più volte usato queste modalità per finanziare le campagne elettorali: “Anche in regione Lombardia gliene ho portati, ho condotto più operazioni del genere di puro contante”.

Ma non solo. La telecamera nascosta di Fanpage documenta anche altro. Fidanza, per esempio, è solito prendere in giro Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta perché minacciato dai neonazisti. E non è soddisfatto del candidato sindaco della coalizione, Luca Bernardo. Secondo la candidata Valcepina somiglia “all’orso Yoghi” mentre un ignoto elettore commenta: “Come cazzo fai a Milano a eleggere un sindaco siciliano?”. Tra saluti fascisti, offese agli ebrei e omaggi alla birreria di Monaco di Hitler, Javarini sostiene di essere parte di qualcosa di più ampio di Fdi. “Noi abbiamo un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni. Poi c’è tutto un filone di ammiratori di Hitler, in più abbiamo un nostro informale servizio di informazioni e sicurezza, abbiamo una rete di ex militari”, dice. Un’organizzazione trasversale ai partiti. “Noi abbiamo contatti politici all’interno del centrodestra, non solo nella Lega ma anche in Fratelli d’Italia e persino Forza Italia”.

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