La Regione Veneto riapre la partita di un collegamento con impianti a fune da Cortina al Civetta. Si tratta di un investimento da 100 milioni di euro che potrebbe stravolgere gli equilibri ambientali sulle Dolomiti, anche se il governatore Luca Zaia assicura che si tratta di interventi mirati a ridurre il numero di auto in movimento, per limitare l’inquinamento. Ma gli ambientalisti non gli credono e Mountain Wilderness affida a un documento critiche severe ai programmi pubblici di gestione dello sviluppo della montagna veneta, con la preoccupazione per ciò che si sta profilando con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

Tutto è cominciato con un incontro pre-elettorale a Conegliano di Piero Garbellotto, presidente dell’Imoco Volley, candidato sindaco per Lega e Fratelli d’Italia. Erano presenti sia Zaia che la vicepresidente regionale e assessore ai trasporti Elisa De Berti. È stato il governatore a parlare di un aumento del budget di risorse (composte da capitali pubblici e privati) per un collegamento con impianti da Cortina sia con la Val Zoldana (comprensorio del Civetta) che con Arabba. E pensare che ad aprile, in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera, di fronte alle preoccupazioni espresse dall’Unesco, l’assessore al turismo Federico Caner aveva assicurato: “Al momento non c’è alcun progetto. Siamo nella fase di raccolta di documenti, non abbiamo incaricato nessun professionista. È un’ipotesi di strategia di sviluppo non ancora definita”.

Da allora la Regione ha fatto dei passi avanti nella progettualità, visto che Zaia ha insistito sul nuovo collegamento e sui 100 milioni da investire (finora se ne prevedevano una sessantina). Anzi, è arrivato ad affermare che prima delle Olimpiadi 2026 l’intenzione non è solo di arrivare ai passi dolomitici con nuovi impianti, ma anche di scendere a valle con il trasporto a fune. Come ha riferito al Corriere delle Alpi, Zaia ha detto a Garbellotto: “Piero, nel prossimo futuro non occorrerà che tu salga ogni volta a Cortina con l’auto, ma potrai pigliare la funivia o la telecabina in Val di Zoldo e da qui arrivare in pochi minuti fino ai piedi del Cristallo”. Un collegamento senza soluzione di continuità, un maxi-carosello dello sci.

Il commento di Mountain Wilderness Italia è desolato. “Siamo rimasti basiti nel leggere che il governatore Zaia intende stanziare ulteriori 100 milioni di euro per sostenere l’industria dello sci”. Invece, “nel cuore di una crisi climatica planetaria dovuta ai comportamenti aggressivi dell’uomo verso la natura, è necessario e rappresenta un dovere cambiare i paradigmi dello sviluppo. L’industria dello sci è più che matura, nelle Dolomiti ha consumato ogni spazio di territorio pregiato e di paesaggio. Non si possono prendere a pretesto la crisi economica o le Olimpiadi invernali per incentivare ancora sulle alte quote il consumo di suolo, di energia, di una risorsa primaria come l’acqua grazie a fondi pubblici che andrebbero invece investiti in altri settori”. Secondo Mountain Wilderness, dalla Val Gardena alla Val di Fassa, da Madonna di Campiglio alla Val Badia “è confermato che ulteriori collegamenti non risolvono alcun problema di traffico nelle vallate turistiche”. Anzi, “questi collegamenti sono stati un’occasione per le diverse società funiviarie di appesantire l’urbanizzazione delle alte quote e di potenziare servizi di ristorazione, con ulteriore consumo di suolo”.

Non è un caso se il Veneto è da tre anni la regione italiana che più delle altre si mangia il proprio territorio. MW invita il governatore “a guardare alla montagna con occhio più delicato, volto all’armonia. La gente di montagna ha bisogno di attuare una migliore e più conservativa gestione delle aree forestali, ha bisogno di sicurezza idrogeologica. Ma ha specialmente bisogno di servizi come formazione scolastica, sanità, mobilità pubblica, più ferrovie e meno strade”. Affondo finale: “Sulle Dolomiti e in tutta la montagna della regione Veneto non c’è bisogno di altre faraoniche piste di bob o di indicibili investimenti in alberghi di lusso, di gallerie sotto le montagne (come il Sella)”.

Il riferimento è soprattutto agli 85 milioni di euro che la Regione intende spendere per la nuova pista olimpica per il bob a Cortina, mentre Zaia ha annunciato di voler trovare altri 20 milioni di euro per ristrutturare il trampolino da salto di Zuel. A proposito della pista da bob, il Comitato Civico Cortina ha effettuato in estate un sondaggio online tra i cittadini che, come anticipato a suo tempo da ilfattoquotidiano.it, hanno bocciato la nuova pista perché costosa, impattante con l’ambiente e di improbabile utilizzo dopo le gare. I risultati del sondaggio sono stati ora riassunti in alcune lettere spedite a Zaia, ai vertici del Comitato Milano-Cortina 2026, al presidente del Comitato Olimpico Internazionale e al presidente del Coni. “Chiediamo di rinunciare alle gare di bob, skeleton e slittino (da tenersi in un impianto austriaco, come auspicato dal Cio, ndr) e di accorpare quelle di sci alpino a Cortina”

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