Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti, così diceva Freak Antoni, indimenticato e indimenticabile leader degli Skiantos. Che cos’è l’intelligenza? Prima di tutto è un sostantivo (quindi una sostanza) femminile, l’intelligenza è bella, sensuale, erotica. Il dizionario della lingua italiana la definisce così: “Capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell’esperienza e della contingenza”.

Come vedete l’intelligenza non ha nulla di assoluto o di metafisico, è una guida pratica all’esperienza, al contingente, ci permette di fermarci a un semaforo rosso perché così evitiamo un probabile schianto, se vediamo la classica buccia di banana per terra, l’intelligenza ci suggerisce di non posarvi sopra un piede.

Passiamo a un livello superiore ora, se il capo dello Stato ci dice che dobbiamo vaccinarci, che cosa ci suggerisce l’intelligenza? Dato per scontato che c’è una pandemia, che una pandemia è una cosa assai rognosa, e che il capo dello Stato non è un criminale assassino che ci suggerisce di iniettarci un veleno nel corpo, l’intelligenza dovrebbe semplicemente prendere atto della situazione contingente pandemica, e suggerirci di recarci subito in un centro vaccinale a fare il nostro dovere di cittadini consapevoli e intelligenti.

Perché questo basico concetto pragmatico non è afferrato da tutti? Perché quel mio “dato per scontato” non è evidentemente scontato per alcuni cittadini: per i recalcitranti al piano vaccinale la pandemia è stata gonfiata, non è poi così pericolosa, addirittura sono più pericolosi i vaccini, e il capo dello Stato è comunque un politico, e, si sa, i politici hanno tutti la rogna. Ecco, siamo passati dal piano dell’intelligenza a un altro piano, quello del sospetto complottista e dell’invettiva demagogica. L’intelligenza si nutre anche di dubbi, ma il dubbio deve procedere cartesianamente, attraverso rigorosi passaggi del pensiero, non deve essere un dubbio campato in aria, il dubbio filosofico è un dubbio metodico, si avvale appunto di un metodo.

Il complottista ha la testa farcita di dubbi campati in aria, senza alcun fondamento filosofico, tra un dubbio metodico e un dubbio complottista c’è un abisso, come tra un enigma e una settimana enigmistica. Detto questo, anche solo appellandosi al famigerato “buon senso“, perché il capo dello Stato dovrebbe volere il nostro male? Perché la comunità scientifica internazionale (a parte le solite eccezioni che nulla hanno di eccezionale) dovrebbe volere il nostro male? Tramutiamo questo buon senso nell’espressione equivalente di “senso comune“. C’è un senso comune, un senso che ci accomuna, facciamo parte di una comunità che dovrebbe seguire i principi elementari dell’intelligenza: cercare il bene, evitando il male.

Ecco perché non c’è gusto in Italia a essere intelligenti, perché è un fatto elementare, semplicissimo, cristallino: il virus è la malattia, il vaccino è la cura più efficace e più rapida. Questo ci dice l’intelligenza. Mi è capitato ovviamente di discutere, anche animatamente, con i complottisti, i no vax, i free vax e chi più ne ha e più ne metta, e si arriva sempre a un punto cieco di non comprensione: rivendicano una libertà individuale, si sentono individui atomizzati, sciolti dal consorzio civile: “il corpo è mio e me lo gestisco io”, riecheggiando vecchi slogan dal sapore femminista.

E io rispondo così: tu sei un individuo, buon per te, anche io lo sono, ma facciamo parte di una comunità, viviamo in mezzo agli altri, non siamo monadi senza porte né finestre, e le tue sacrosante scelte individuali devono essere commisurate alla convivenza civile, se con le tue scelte metti in pericolo la salute comune, non sei più libero di fare quel che vuoi, questo è buon senso o senso comune. Non sei libero di passare col rosso, se lo fai vieni multato, perché commetti un atto di “libertà illegittima”. Si passa col verde.

Il corpo è tuo, ti appartiene come una cosa? Oppure sei un corpo? Un corpo che si muove, che agisce, che entra in contatto con gli altri? La seconda, sei un corpo che si relaziona con altri. Quindi il tuo corpo è anche mio, come quando facciamo l’amore o semplicemente del buon sesso. E di solito questa conversazione con i complottisti no vax free vax finisce così: “Sei servo del Sistema, fanculo!”

Ecco perché non c’è gusto in Italia a essere intelligenti, ma forse c’è un retrogusto, un po’ amaro e un po’ dolce, perché in fondo questi esseri umani che mi mandano a fanculo appartengono anche loro, almeno dal punto di vista tassonomico, all’Homo Sapiens (ed è questo l’amaro), ma la dolcezza consiste nel non essere come loro, ed è una dolcezza sensuale, erotica, bella, che si chiama intelligenza.

Articolo Successivo

A giurisprudenza sempre meno iscritti. Ma il futuro non è tutto avvocatura-tribunale

next