Una stretta sui no vax e nuovi limiti per il contenimento dei contagi (non senza qualche confusione e successiva retromarcia). È questa la mossa di ferragosto del governatore siciliano, Nello Musumeci, dopo l’allerta degli ultimi numeri: 1101 i nuovi contagi, 13 i morti e perfino un nuovo focolaio a Panarea (14 positivi su 16 tamponi). La Sicilia si conferma la regione con il più alto numero di contagi, la maggiore percentuale di ricoveri (14 per cento) e la più bassa percentuale di vaccinati over 50: conta perfino il comune d’Italia con meno vaccinati (solo il 38 per cento a Fiumedinisi). Numeri che spingono l’isola verso la zona gialla, al momento evitata per un soffio: i dati restano sotto la soglia di allarme. Ma l’andamento in crescita preoccupa il governo regionale. Così, ecco arrivare il pugno di ferro di Musumeci che firma un’ordinanza che di fatto obbliga i non vaccinati a pagare i tamponi per ottenere il green pass, ma non solo: mascherina all’aperto nei luoghi affollati e tamponi 48 ore prima dei ricevimenti.

Sono queste alcune delle misure previste da oggi in Sicilia. Una serie di nuove restrizioni che partono dai no vax. Innanzitutto il presidente della Regione Sicilia ordina alle Asp una ricognizione sui non vaccinati che verranno inseriti in una lista che verrà consegnata a medici e pediatri di base che dovranno rivolgere un “formale invito” alla vaccinazione. A loro verranno forniti le dosi necessarie per le inoculazioni del vaccino e chi i cosiddetti “medici di famiglia” dovesse dichiararsi non idoneo verrà sostituito dalle Asp. È questa la mossa per raggiungere tutti i piccoli centri, tra i quali Fiumedinisi, il paesino con meno vaccinati d’Italia, comune natio del sindaco di Messina, Cateno De Luca. Ma gli abitanti non ci stanno: “Abbiamo avuto 150 guariti tra maggio e giugno – spiega il sindaco Giovanni De Luca – vuol dire che il 12 percento della popolazione target (i residenti sono 1302, il 90 per cento dei quali rientra tra i vaccinabili) è coperto per sei mesi. Ma non solo, il trend della vaccinazione è il più alto in Sicilia nelle ultime 5 settimane e ora siamo al 42 per cento, grazie ai medici di famiglia che hanno iniziato a vaccinare, mentre ancora aspettiamo che la Regione autorizzi la farmacia: realizzare, invece, adesso un presidio fisso sarebbe superfluo”.

L’ordinanza di Musumeci prevede, infatti, che nei Comuni al di sotto del 60 per cento siano realizzati presidi permanenti. Un’ordinanza che però ha già creato un po’ di confusione e costretto il governatore a una retromarcia. Venerdì sera è stata data comunicazione della chiusura del drive-in della Fiera del Mediterraneo a Palermo: nessuna possibilità di tamponi gratuiti per vaccinati e non, dunque. Ma già stamattina è arrivata la retromarcia: il drive-in sarà chiuso solo il 14 agosto, ma riaprirà il 15. Sarà aperto, tuttavia, solo per i vaccinati che dovranno sottoporsi a un tampone o a chi verrà espressamente chiamato dall’Asp. Tra i paesi di provenienza a rischio, invece, da adesso anche gli Usa: chi arriva dagli Stati Uniti dovrà sottoporsi a tampone. Vietati anche i falò in spiaggia e mano libera ai sindaci per prevenire assembramenti. E già alle Eolie, il sindaco Marco Giorgianni ha vietato lo sbarco dei turisti “mordi e fuggi” anche se solo a Panarea. Si tratta di veri e propri barconi piene di gente che si riversa nei porti creando un indubbio assembramento, come, per esempio, sul molo di Stromboli.

La stretta su Panarea è arrivata dopo un nuovo focolaio di 14 persone (su 16 tamponi) scovato sull’isola eoliana: “I numeri dei contagi nelle altre isole non mi consentono di fare altrimenti – spiega Giorgianni – se non ho una dichiarazione dell’autorità sanitaria in tal senso io non posso fare nulla, per Panarea, il focolaio c’è. Oltretutto non è una misura contro i turisti cosiddetti “mordi e fuggi” ma è anche a loro tutela”. Una situazione quella del contagio alle Eolie sotto stretta osservazione: “Questa è la dimostrazione che il tracciamento è sotto controllo – aggiunge il primo cittadino – e che vengono presi provvedimenti immediati anche nella settimana di ferragosto, fondamentale per la nostra economia”.

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