Ha ammesso di aver adoperato un erogatore di gas argon (si usa per l’Argon Plasma Coagulation o APC) per marchiare con le proprie iniziali il fegato di due pazienti durante un trapianto. Lo avrebbe fatto, dice, per “alleviare la tensione del suo lavoro”. Per questo Simon Bramhall, chirurgo 50enne all’University Hospitals Birmingham NHS Foundation Trust, è stato multato per 10.000 sterline e sospeso dall’ordine per 5 mesi, nel gennaio 2018. Oggi però, su richiesta del General Medical Council e stando a quanto riportato dal Daily Mail, il giudice Collin Rice ha ordinato di rivalutare il caso: le misure prese sarebbero troppo contenute e viene chiesto che il caso sia sottoposto a un altro tribunale. L’azione di Bramhall è venuta alla luce quando uno dei due pazienti col fegato marchiato è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico. “Quello che ha fatto il chirurgo – ha spiegato il giudice Collin Rice – è stato calcolato come ‘innocuo’ e privo di conseguenze: secondo lui, i pazienti non lo avrebbero mai saputo. Ecco perché, nonostante non abbia comportato danni fisici, è un’azione criminale e non consensuale, che comporta un segno fisico. Una paziente ha affermato di sentirsi ‘abusata’ in un modo paragonabile a un abuso sessuale”. Il caso dovrà essere sottoposto a un riesame.

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