di Fabrizio

Come tutti da tempo possono vedere i cittadini romani sono ormai vittime di soprusi, riguardo la raccolta dei rifiuti, in particolare ora, in campagna elettorale.

Leggendo qua e là, pur nel rispetto delle altrui opinioni, capita molto spesso vedere indicato il sindaco come unico responsabile. Dato che è agli occhi di tutti la disputa è tra quest’ultimo e il Presidente della Regione, mi sembra alquanto superficiale dire “grazie Raggi”, ignorando – o facendo finta – le responsabilità della Regione Lazio che, nonostante il recente pronunciamento contrario del Tar, continua a pretendere che gli spazi per le discariche debbano essere esclusivamente trovati nella città metropolitana.

Sappiamo che nessuno vorrebbe abitare vicino ad una discarica, ma è altrettanto facile intuire che è infinitamente più facile trovare questi spazi nei territori della regione di appartenenza, pur con le consuete difficoltà di un Paese le cui unità abitative sono nate in gran parte abusivamente e disseminate in modo selvaggio, molte ormai sanate da tempo. Ma se la Regione non individua zone adatte salvaguardando chi abita vicino ovvero dandogli adeguate alternative abitative od economiche – come succede in tutto il mondo, dove ad esempio deve passare un’autostrada – è matematicamente impossibile trovare una soluzione al problema ormai ultradecennale. E non si pensi che le spese di qualche eventuale esproprio siano paragonabili ai capitali che stiamo dilapidando, a meno che non vogliamo adibire allo scopo qualche piazza di Roma oltre ai microspazi intorno, appartenenti all’area metropolitana.

Personalmente – e non credo di essere il solo – mi va bene qualunque sindaco ma leggendo i programmi dei nuovi candidati, uno vuole ripristinare il porta a porta che è stato l’inizio del calvario, dato che Roma non è un paesino, un altro promette candidamente la fine dell’atteggiamento conflittuale tra città e Regione in quanto dello stesso partito, ammettendo implicitamente che essendo della stessa coalizione non riceverebbe gli stessi dispetti riservati al sindaco attuale (con qualche milione di romani, ma poco conta).

È inoltre più tristemente evidente che per la medesima campagna denigratoria molti addetti Ama, di cui è documentato all’epoca Alemanno come sono stati assunti, lascino deliberatamente i cassonetti o sopra o dietro i cumuli di rifiuti col risultato di vederli rovesciati o vuoti perché irraggiungibili. Trovo umiliante per la gran parte dei volenterosi addetti Ama, che per fortuna esistono, dover raccogliere da terra dei rifiuti che stanno lì solo per il boicottaggio attuato da altri colleghi. E non si venga a dire che è solo a causa dei problemi delle discariche, perché avveniva anche prima, è pura campagna elettorale alla faccia dei cittadini di Roma.

Il presidente della Regione ha minacciato il commissariamento, ma mi viene il dubbio su chi lo debba essere veramente. Gradirei altre opinioni in proposito, grazie e un saluto a tutti i lettori e alla redazione.

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