La Direzione investigativa antimafia (Dia) ha eseguito un provvedimento di confisca di beni nei confronti di un imprenditore di origini campane ma residente a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. L’uomo operava nel settore immobiliare e turistico-alberghiero e, secondo chi indaga, era legato agli ambienti camorristici napoletani e in particolare al clan Formicola.

Il sequestro è scattato nel contesto di un’attività coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) e ha coinvolto beni situati nelle provincie di Firenze, Pistoia, Roma e Venezia: consistono in quattro società, tre fabbricati tra cui due alberghi, sette automezzi e decine di rapporti finanziari. Il valore complessivo stimato è di oltre 10 milioni di euro.

Durante le indagini, la Dia aveva accertato una rilevante sproporzione tra la ricchezza accumulata negli anni anche per interposta persona e quanto dichiarato al fisco: da qui il provvedimento.

L’imprenditore si era trasferito in Toscana negli anni Novanta. Già sorvegliato speciale per ragioni di sicurezza pubblica, l’uomo era già incorso in condanne per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, detenzione di armi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e ricettazione. Era anche stato imputato di favoreggiamento della latitanza di un camorrista.

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