Una neonata lasciata in balia delle correnti del fiume Gange, abbandonata all’interno di una scatola di legno con scritto sopra nome e data di nascita. A trovarla è stato un barcaiolo a Ghazipur, nel nord dell’India. La bimba, di 21 giorni, era avvolta in una sciarpa rossa e il contenitore che la trasportava era decorato da immagini di divinità indù. Accanto a lei, una lettera con le indicazioni astrologiche della sua nascita e il suo nome: Ganga, come il fiume.

L’uomo che ha trovato la piccola, Gullu Chaudhary, l’ha subito portata in ospedale dov’è stato accertato il suo stato di salute. Il barcaiolo ha raccontato di essere stato attirato dal pianto della neonata. “C’erano molte persone sulla riva del fiume, tutti sentivano i lamenti, ma nessuno si muoveva“, ha detto. Così ha preso la barca e si è diretto verso la scatola che galleggiava nelle acque del fiume. Le autorità locali hanno aperto un fascicolo contro ignoti, anche se il sospetto è che la bimba sia stata abbandonata proprio perché di sesso femminile. In certe zone dell’India rurale, infatti, l’abbandono o l’uccisione delle figlie – considerate un peso per la famiglia – è ancora frequente.

Il governatore dell’Uttar Pradesh, Yogi Adityanath, ha già annunciato che lo Stato si farà carico delle spese per la crescita e l’educazione della bimba e ha promesso una ricompensa in denaro e una casa al barcaiolo come ricompensa per il suo gesto, definito “un esempio senza pari di umanità”.

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