È finita a spintoni e insulti contro il vicesindaco e assessore alla Città in Movimento di Roma Capitale, Pietro Calabrese, la protesta dei tassisti della Capitale, organizzata in piazza del Campidoglio da alcune sigle sindacali. Alcuni lavoratori presenti alla manifestazione organizzata per l’aumento dei turni dei taxi e per il nuovo accordo di bacino comprensoriale, considerati penalizzanti per la categoria, se la sono presa con l’assessore, passato alla manifestazione. I coordinatori locali del comparto taxi di Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Uil-trasporti Lazio, Fit-Cisl taxi, Usb, Uti, Ati-taxi ed Associazione Tutela Legale Taxi promotori dell’iniziativa hanno preso immediatamente le distanze dall’episodio: “Alcuni personaggi squalificati in categoria hanno pesantemente contestato l’assessore Calabrese al quale esprimiamo la nostra piena solidarietà. Ci dissociamo in modo fermo da ogni forma di protesta violenta e ringraziamo le forze dell’ordine per il senso di responsabilità che hanno dimostrato nella gestione della situazione”.

L’assessore Calabrese, a quanto si è appreso, ha poi ricevuto le rappresentanze sindacali per avere un confronto. Anche i senatori, i deputati e gli europarlamentari romani del Movimento 5 Stelle, in una nota, hanno stigmatizzato l’accaduto, giudicandolo “francamente inaccettabile. Alcuni manifestanti avrebbero insultato pesantemente e addirittura spintonato il vicesindaco di Roma Capitale, Pietro Calabrese. La protesta è sempre legittima, ma mai quando sfocia nella violenza. A Pietro Calabrese va la nostra massima solidarietà e l’invito ad andare avanti col proprio lavoro andando oltre queste misere intimidazioni”.

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