Il 70% degli incendi nel Salento riguarda gli ulivi che si seccano a causa della cosiddetta “Xylella fastidiosa“. A dirlo è la sezione pugliese della Coldiretti, dopo l’ennesimo incendio divampato nella notte in un terreno che comprendeva circa 500 ulivi, già trapiantati dalle campagne di Copertino, provincia di Lecce. Secondo i primi accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine il rogo potrebbe avere natura dolosa, ed è stato poi spento dai vigili del fuoco. Stando alle ricostruzioni, le fiamme hanno travolto gli ulivi già eradicati in attesa di essere tagliati e ridotti a legname. Il terreno in questione è di proprietà di una imprenditrice agricola 50enne di Nardò, ma gestito dal figlio di lei che aveva già incaricato una ditta per l’intervento. Il danno ammonta a circa 30 mila euro.

“Una strage che si ripete – dice Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno – lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti, con evidenti problemi di sicurezza“. Secondo l’associazione, ora più che mai risulta necessario dare vita a un confronto con l’Unione Europea per destinare una serie di fondi per gli espianti degli ulivi secchi a causa della xylella, “per i reimpianti, per la diversificazione, oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola da 300 milioni di euro“. Le domande arrivate all’Assessorato regionale all’Agricoltura per lo sradicamento e il trapianto degli ulivi si quantificano in 216 milioni di euro, ma di questi “è stato finanziato solo il 19% per l’esiguità delle risorse messe a disposizione – dice ancora Cantele, secondo il quale – la dotazione finanziaria per gli espianti e i reimpianti di 40 milioni di euro è risultata assolutamente insufficiente, considerato che la xylella ha colpito ormai il 40% del territorio regionale“.

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