La visione elettrica di Volkswagen strizza l’occhio a uno dei segmenti di mercato più floridi degli ultimi anni, quello dei Suv: ID.4, infatti, si presenta come il primo Sport utility compatto 100% elettrico della Casa. Forme e volumi, importanti, si fondono con l’anima cittadina; il tutto in un pacchetto che, proprio per volontà del marchio, punta sull’esclusività tecnologica.
Le linee esterne sono pulite – complici anche le maniglie esterne a filo carrozzeria, che nascondono un pulsante per lo sbloccaggio elettrico delle portiere – e la calandra dallo stile minimal, comune un po’ a tutti i modelli elettrici, fa intuire che l’alimentazione a combustibili fossili non è stata presa in considerazione per questa vettura. Il risultato è una vettura lunga 4,58 metri, dall’aspetto solido ed equilibrato.

La ID.4, come la compatta ID.3, si basa sulla piattaforma modulare elettrica Meb, appositamente concepita dal gruppo tedesco per fare da ossatura alle vetture a batteria. La Meb ha anche permesso di svincolarsi dai volumi tipici delle auto termiche o elettrificate, consentendo il posizionamento del pacco batterie in basso, lungo tutto il pianale. Ciò vale un ambiente interno molto regolare (cioè privo del tunnel della trasmissione o di altre nicchie per l’alloggiamento delle componenti meccaniche) e spazioso, paragonabile per abitabilità a quello della Tiguan.

Tuttavia, a causa della collocazione delle batterie, il piano su cui poggiano i sedili risulta leggermente alto: il che comporta una seduta con le ginocchia piegate per gli occupanti del divanetto posteriore; peccato, perché lo spazio longitudinale e laterale a disposizione è abbondante. Nessun problema per chi siede davanti, dove regna una certa ariosità. Dal posto di guida la visibilità è ottima, la posizione di guida rialzata è piacevole – nonché gradita all’utenza –, con sedile e volante ampiamente regolabili. Simpatica la pedaliera col logo “play” sull’acceleratore e “pause” sul pedale del freno.

Al centro della plancia si trova il display touch screen da 10” (12”, optando per il pacchetto Infotainment Plus) che, grazie pure all’ausilio dei tasti virtuali per la regolazione di ventilazione e temperatura, permette il controllo dei sistemi di bordo, gli stessi che rappresentano un salto nel futuro: il riferimento è al navigatore satellitare intelligente, dotato di calcolo predittivo delle stazioni di ricarica, o al cruise control adattativo con regolazione automatica della velocità in base a segnaletica verticale e cartografia GPS; ma c’è anche l’head-up display, che integra la realtà aumentata (le indicazioni stradali, proiettate sul parabrezza, appaiono sovrapposte alla strada reale) e alla striscia led, la ID.Light, che attraversa tutta la plancia per dare indicazioni in tempo reale su quello che succede intorno alla vettura o per segnalare le chiamate in arrivo.

Tutta questa elettronica ha il grande pregio di non essere “difficile” per il guidatore. Anzi, è pensata per accompagnarlo per mano senza disturbarlo. Persino la rigenerazione di energia durante il rallentamento è modulata, a seconda delle condizioni stradali (con l’ECO Assistant), per dare ai passeggeri la possibilità di godere di una fluidità di marcia al massimo livello e, al contempo, non limitare l’efficienza. Tra i quattro allestimenti disponibili, la versione “City” è proposta in abbinamento a un motore da 170 Cv alimentato da un pacco batterie da 52 kWh, buoni per 344 km di autonomia omologata Wltp.

Per le versioni “Life”, “Business” e “Tech”, la capacità della batteria sale a 77 kWh, che permettono fino a 520 km di autonomia (Wltp) e di muoversi anche piuttosto grintosamente grazie alla spinta dei 204 Cv erogati dal motore. Quest’ultimo permette buone accelerazioni (8,5 secondi nello 0-100), nonostante le due tonnellate di peso della vettura. Data la natura elettrica, risulta pure molto reattivo, al punto che nelle manovre a bassissima velocità bisogna prestare un filo di attenzione in più.

I sistemi di ricarica vantano la possibilità di sfruttare fino a 11 kW di potenza in corrente alternata e 110 kW in modalità fast-charge, a corrente continua, che scendono rispettivamente a 7,5 kW e 100 kW per la versione “City”, dotate di pacco batterie ridotto. Se non si ha la necessità di un’autonomia extra, è proprio la ID.4 entry level a risultare più equilibrata, vantando un peso ridotto a 1.966 kg rispetto ai 2.124 kg degli allestimenti più accessoriati. Anche il prezzo, poi, è più accattivante: quello di listino parte da 43.150 euro.

Per la versione Life, che si differenzia dalla City “solo” nel il gruppo batterie/motore, sono richiesti 49.150 euro, mentre si può arrivare a 57.150 nel caso in cui si scelga l’allestimento, full optional, “Tech”, che include l’head-up display con realtà aumentata, tetto panoramico in vetro e il climatizzatore tri-zona. Tutti i sistemi di sicurezza (Adas), però, sono inclusi già dalla versione City, che si può acquistare beneficiando anche dell’ecoincentivo statale da 8 mila euro in caso di rottamazione, a cui si aggiungono 3 mila euro di incentivo offerti da Volkswagen.

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