“I testi alternativi annunciati da Lega e Forza Italia sull’omofobia in Senato? Vogliono soltanto affossare la legge, una tattica per rinviare tutto e allungare il brodo”. A rivendicarlo, ai microfoni del Fattoquotidiano.it, lo stesso Alessandro Zan, deputato Pd e primo firmatario, oltre che già relatore alla Camera del disegno di legge. Dopo l’ostruzionismo in commissione Giustizia a Palazzo Madama, con il presidente leghista Andrea Ostellari che ha più volte rinviato la calendarizzazione del provvedimento, era stato lo stesso segretario della Lega ad annunciare l’intenzione di presentare una nuova proposta in materia, così come fatto anche da Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato. Fonti del Carroccio hanno poi anticipato come in realtà tutto “il centrodestra di governo è al lavoro per un testo unitario contro le violenze, alternativo al Ddl Zan” e che quindi “non sarà iniziativa di un singolo partito”.
Poco cambia, secondo l’esponente dem: “Un testo, quello a mia prima firma, è stato approvato con larga maggioranza a Montecitorio. Se si dovesse discutere di un nuovo testo, bisognerebbe tornare nuovamente alla Camera, quindi è chiaro che questi siano soltanto dei tentativi per allungare i tempi”, spiega Zan. E ancora: “Questi testi aumentano soltanto il carico di lavoro, perché non li hanno presentati prima? La legislatura è iniziata nel 2018, farlo ora è soltanto un modo per evitare che il disegno di legge contro l’omotransfobia venga finalmente approvato”. Qualsiasi modifica rischia quindi di affossare definitivamente il testo: “Le aperture nelle scorse settimane di Italia Viva ai correttivi? Questo partito ha contribuito alla Camera ad approvare il disegno di legge, non credo ci sia un’Iv di Montecitorio e un’altra del Senato che la pensa diversamente. Bisogna capire che se si cambia la legge, che è già un punto di sintesi, si rischia di farla finire in un binario morto“.
Tradotto, secondo Zan, il provvedimento “va approvato così com’è“. E, in attesa che la discussione riparta giovedì in commissione Giustizia con la relazione di Ostellari, il deputato Pd aggiunge: “La raccolta firme del Movimento 5 Stelle per andare direttamente in Aula? Questa procedura è prevista dal regolamento. Chiaro che se ci fosse un tentativo dilatorio o ancora ostruzionistico da parte del presidente Ostellari, servirà discuterne in Aula. Aspetterei di vedere come va in commissione, certo averla inserita come ultimo punto dell’ordine giorno non è una buona premessa. Speriamo non sia soltanto un bluff”, ha concluso Zan. Al contrario, dal fronte leghista, si taglia corto: “Soltanto un tentativo di affossare il provvedimento? Mi sto occupando di riaperture”, si è limitato a replicare Salvini. “Apriamo il dibattito e parliamone, non dobbiamo aver paura”, ha aggiunto invece Ostellari. Lo stesso che per settimane, invece, il dibattito lo ha tenuto in ostaggio.
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