Ha una passione per la scrittura di thriller ed è un ex concorrente de L’Eredità il principale sospettato per l’omicidio di Paolo Eletti e il tentato omicidio di sua moglie. Lui nega tutto, ma inquirenti e investigatori accusano Marco Eletti, 33enne figlio della coppia, di essere il responsabile. E lo hanno fermato domenica, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere del padre e del corpo della madre in gravi condizioni con le vene dei polsi tagliate. Oggi ci sarà un nuovo interrogatorio per la convalida del fermo.

Paolo Eletti, 58 anni, è stato trovato morto sabato sera nella sua villetta di San Martino in Rio, una zona industriale poco distante da Reggio Emilia, con il cranio fracassato a martellate. Poco lontano, su un divano, la moglie Sabrina, di qualche anno più giovane, con i polsi tagliati, incosciente, ma viva. Una coppia conosciuta nella zona, con una vita molto ordinaria, lei lavorava come parrucchiera, lui aveva da poco perso il lavoro.

A trovarli e dare l’allarme è stato proprio il figlio, con una passione molto coltivata per la narrativa, che lavora in un’azienda di Rubiera, ma vive a Reggio Emilia con la compagna, che nel tardo pomeriggio di ieri ha chiamato i soccorsi, anche per un principio d’incendio che si stava sviluppando nel garage. Quando i carabinieri, coordinati dalla pm Piera Giannusa, sono arrivati sul posto, lo hanno trovato in stato di choc, ma i sospetti si sono concentrati subito su di lui. Per gli investigatori è poco probabile l’ipotesi di un omicidio seguito a un tentato suicidio.

Marco Eletti, quattro libri thriller pubblicati tra il 2014 e il 2021, è stato interrogato per tutta la notte, gli investigatori hanno ricostruito tutti i suoi spostamenti e confrontato il suo racconto con quello che hanno trovato sulla scena del crimine. Le sue dichiarazioni sono state ritenute contraddittorie e il principio d’incendio un tentativo per depistare le indagini, tanto da far emettere, domenica mattina, un provvedimento di fermo, pur in assenza di una confessione. Secondo i carabinieri e la pm il movente sarebbe da ricercare in una serie di questioni patrimoniali, relative a una porzione della casa. S’indaga, in particolare, anche su alcuni litigi.

La madre del fermato è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Reggio Emilia: è in coma farmacologico, indotto perché quando è arrivata aveva perso molto sangue e perché era stata narcotizzata. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, ma sono fiduciosi di salvarle la vita. Gli inquirenti sperano che presto possa parlare e raccontare, da testimone diretta, quello che è successo in un sabato pomeriggio come tanti della sua villetta. Altri dettagli importanti per ricostruire la vicenda arriveranno dall’autopsia sul corpo della vittima che sarà fatta nei prossimi giorni. Anche in questo caso sarà importante capire se prima dei colpi di martello che gli hanno distrutto la testa sia stato o meno narcotizzato.

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