Dopo lo sgombero del presidio di lunedì, nel pomeriggio di sabato 17 aprile migliaia di persone hanno marciato per le strade della bassa Val di Susa per dire no alla costruzione del nuovo autoporto.

“Il messaggio al governo e al neo ministero alla transizione ecologica è che devono fermare quest’opera climaticida” spiega Guido, un militante No Tav mentre il corteo sfila al lato della ferrovia. Accanto a lui c’è Maria che dal 2005 annota sulla sua bandiera le date di tutte le manifestazioni a cui ha partecipato. “C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre” avverte mentre guarda sfilare la marcia. Il corteo prosegue costeggiando la statale controllato a vista da un ingente spiegamento di forze dell’ordine che presidiano l’area del cantiere. Verso la fine della marcia, un gruppo di attivisti sale sull’autostrada bloccando il traffico con tronchi di legno e pezzi di metallo. “Non vi renderemo la vita facile” promettono i No Tav. E nella notte un gruppo ha lanciato fuochi d’artificio e petardi contro il cantiere.

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