Il successo della quotazione diretta di Coinbase, tra le principali piattaforme per lo scambio di criptovalute, ha infiammato gli animi di tutti i sostenitori di Bitcoin, Ethereum e simili. Si tratta certamente di un segnale indicativo, che non è il caso di trascurare, tuttavia al fine di evitare troppo facili entusiasmi legati alle alle emozioni del momento è bene attenersi ai dati numerici al momento disponibili.

Nel primo trimestre del 2021 la stima dei ricavi per Coinbase si attesta intorno a 1,8 miliardi di dollari, con una crescita di nove volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i profitti sono saliti da 32 milioni di dollari a una cifra compresa tra 730 e 800 milioni di dollari. Il numero di utenti che effettuano transazioni mensili di Coinbase è salito a 6,1 milioni dai 2,8 milioni del trimestre precedente. Si tratta pertanto di un’azienda avviata su un percorso di crescita sostenuta.

Sotto il profilo dei fattori di rischio va considerato che il core business è di fatto una scommessa su una asset class dal futuro ancora incerto e dalla storia relativamente recente iniziata poco più di un decennio fa. Nel prospetto per gli investitori si può leggere testualmente: “Non vi è alcuna garanzia che qualsiasi criptovaluta supportata manterrà il suo valore o che ci saranno livelli significativi di attività di trading. Nel caso in cui il prezzo delle criptovalute o la domanda di trading di criptovalute diminuisca, la nostra attività, i risultati operativi e la condizione finanziaria ne risentirebbero negativamente. La maggior parte delle nostre entrate nette proviene dalle transazioni in Bitcoin ed Ethereum. Se la domanda di questi beni cripto diminuisce e non è sostituita da una nuova domanda di beni cripto, la nostra attività, i risultati operativi e la condizione finanziaria potrebbero essere influenzati negativamente”.

Dunque qualcosa si muove e ci sono segnali probabilmente importanti che non è facile interpretare. Tenendo i piedi per terra è bene considerare che il mondo delle criptovalute presenta ancora rilevanti fattori di incertezza ed è per il momento caratterizzato da strumenti di natura essenzialmente speculativa. L’iter di transizione verso lo status di attività che possano entrare stabilmente nei portafogli dei principali investitori potrebbe essere iniziato, ma con ogni probabilità è ancora abbastanza lontano dalla conclusione.

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