“Quando abbiamo fatto lo Statuto del Pd non abbiamo colto fino in fondo la necessità di dare ai nostri tesserati e iscritti quella centralità e quel ruolo che è l’unica condizione di un partito vivo”, così il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, risponde a una segretaria di circolo durante una puntata di “Filo diretto” su Radio Immagina. “Abbiamo preferito parlare direttamente agli elettori – prosegue – Allora il partito che voglio proporre è un partito in cui gli iscritti saranno il cuore di tutto perché saranno iscritti a decidere sulla grandi questioni. Se uno si iscrive conterà”.

Già a inizio intervento il segretario ha specificato la sua nuova idea di Pd: “Non abbiamo paura dell’apertura alla base – spiega – Perché il risultato (visto con una campagna di ascolto alla base ndr.) è straordinario. Ci rendiamo conto che 39mila persone si sono connesse?”. Insomma un nuovo Partito che inizi dall’ascolto dei tesserati e degli iscritti: “Il nostro Statuto e la nostra idea di politica è diversa, quindi dobbiamo giocare un’altra partita che parte dagli iscritti, da quella che io chiamo ‘intelligenza collettiva’ che è meglio della leadership carismatica”.

Già a inizio aprile Letta aveva aperto a un concetto nuovo per il Pd, il voto digitale, ribadito anche durante la diretta su Radio Immagina. “Il Parlamento europeo ha votato a distanza. È una rivoluzione. Io vorrei costruire un partito che usi il digitale per essere più democratico e far votare gli iscritti sulle questioni principali: questo taglia le correnti”, aveva detto a Porta a Porta su Rai1.

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