Televisione

Michele Bravi per la prima volta in tv dopo l’incidente: “Ho avuto un angelo vicino. Ora non fa più parte della mia vita”

Il cantante ha rotto il silenzio a quasi un anno dal terribile incidente in cui è rimasto coinvolto e in cui ha perso la vita una donna: "Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte, avevo perso aderenza con il reale. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quello che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile", ha detto a Silvia Toffanin

di F. Q.

“Quando vivi un trauma cambia il tuo corpo e il modo di vedere le cose. Quando succede qualcosa di così traumatico non si può pensare di uscirne da soli. L’amore non basta. Serve un percorso terapeutico e farsi aiutare”. Così Michele Bravi lo scorso 18 gennaio ospite di Verissimo ha rotto il silenzio a quasi un anno dal terribile incidente in cui è rimasto coinvolto e in cui ha perso la vita una donna. “Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte, avevo perso aderenza con il reale. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quello che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile”, ha detto il cantante a Silvia Toffanin. “Per trovare il coraggio di affrontare la situazione con uno specialista. Ho seguito un metodo clinico per il trattamento dei grandi traumi – l’EMDR – che mi ha salvato e mi ha fatto tornare a parlare e a sentire”.

Un periodo durissimo, che il cantante non ha affrontato da solo: “Ho avuto una fortuna enorme: avere un angelo vicino. Lui adesso non fa più parte della mia vita soltanto perché si è trasferito all’estero. Questa persona, che posso ritenere la più importante della mia vita, è stata salvifica. Mi ha aiutato a tornare pian piano alla vita, alla realtà. Mi diceva l’opposto di quello che dicevano gli altri. Secondo lui dovevo assorbire questo dolore da solo promettendomi però che mi avrebbe tenuto la mano per tutto il tempo“. E il racconto va anche ai momenti più difficili, quelli del viaggio in macchina verso l’Umbria, verso casa dei genitori, dopo l’incidente: “Ad affrontare con me il viaggio c’era questa persona che mi ha messo delle cuffiette con “Always remember us this way” di Lady Gaga che ho ascoltato per cinque ore consecutive. Questa canzone mi ha suggerito qualcosa che per mesi ho ignorato: tutto il rumore che mi portava in quel luogo di buio poteva essere frenato dal suono della musica. È stato un gesto che mi ha cambiato la vita“.

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