“Tu lasciami lavorare (…) te faccio diventare… mooolto molto benestante, forse potresti anche essere considerato ricco”. È il 9 settembre 2020 e l’imprenditore Vittorio Farina parla, intercettato, con l’editore Andelko Aleksic, entrambi indagati per truffa in pubbliche forniture dalla Procura di Roma, avendo venduto alla Regione Lazio, a marzo dello scorso anno, mascherine con certificazione falsa. Otto giorni prima di questa telefonata, l’1 settembre, Farina si era recato presso gli uffici della Proger Spa, società estranea all’inchiesta, di cui è consigliere Roberto De Santis. Imprenditore salentino da sempre descritto come molto vicino al’ex premier Massimo D’Alema, il nome di De Santis in passato è apparso (non indagato) in alcune inchieste importanti come quella sulle escort di Bari e quella sulle Grandi opere. L’1 luglio – annota la Guardia di Finanza – De Santis aveva ricevuto un bonifico di 30mila euro dalla European Network Tlc di Aleksic, con la quale collabora proprio Farina. Soldi, dalla Ent, sono arrivati anche sul conto dell’ex ministro berlusconiano Francesco Saverio Romano e di sua moglie Stefania Martorana.

I “rapporti” con De Santis e Romano – Gli editori, da pochi mesi trasformatisi in procacciatori di mascherine, dopo l’affare con la Regione Lazio puntavano ad accreditarsi con la Struttura commissariale governativa, in quel momento guidata da Domenico Arcuri, per inserirsi nella lista dei fornitori di dpi e banchi scolastici, e anche con altri enti che avevano bisogno di mascherine, camici, guanti. Farina, scrive il giudice per le indagini preliminari Francesca Ciranna che ha disposto il suo arresto e quello di Aleksic e Domenico Romeo, “vanta rapporti con personaggi noti, come Roberto De Santis, l’ex senatore Saverio Romano, soggetti per il tramite dei quali riesce ad avere contatti con pubblici amministratori che in questo periodo si occupano delle forniture pubbliche di dispositivi medici e di protezione individuale”. Le tracce dei “rapporti” con De Santis e Romano vengono collegati dal giudice per le indagini preliminari proprio a questi tentativi. I 5 milioni di mascherine FFP2 alla Regione Lazio infatti non sono l’unica fornitura che l’European Network Tlc si era accaparrata.

I 58mila euro all’ex ministro dopo il saldo – Il gip rileva anche che la società “è stata commissionata dalla Protezione civile Sicilia” un’altra fornitura e anche 1 milione di “guanti in nitrile top glove”. Aleksic, intercettato, dice a Farina: ”Per la Sicilia sto facendo l’ordine per mandare giù i guanti… 120mila box (…) 20mila di questi cento vuoi che li mandi in nitrile?”. E il ‘re’ degli stampatori risponde: “Vedi tu .. mischia un po’”. Per la fornitura, sottolineano gli inquirenti, “sono stati emessi due ordini di pagamento per un totale di euro 5.387.000″ tra il 27 maggio e il 9 giugno. Il giudice fa notare che l’European Network Tlc, quindi giorni dopo il saldo, “ha effettuato un bonifico di 58.784 euro sul conto corrente intestato ai coniugi Romano Francesco Saverio e Martorana Stefania, segnalato come operazione sospetta dalla Polizia Tributaria in quanto privo di causale”.

Romano, 18 anni in Parlamento tra Cuffaro e Verdini – Romano, deputato dal 2001 al 2018, è stato ministro dell’Agricoltura del governo Berlusconi IV e sottosegretario al Lavoro tra il 2005 e il 2006. Durante la sua lunga carriera a Montecitorio ha militato nell’Udc, da sempre tra i più vicini all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, e in Noi con l’Italia aderendo al gruppo parlamentare di Forza Italia e ad Ala di Denis Verdini. Processato con rito abbreviato per concorso esterno in associazione mafiosa, Romano è stato assolto nel 2012. Non si tratta dell’unica vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto: finito sotto inchiesta per le presunte tangenti pagate dalla società Gas spa, di cui secondo gli inquirenti il socio occulto era Vito Ciancimino, l’ex deputato è stato poi archiviato.

I giorni seguenti al bonifico a De Santis – Per quanto riguarda De Santis, gli inquirenti non collegano con certezza i bonifici della Ent ai dialoghi sulle presunte forniture “promesse”, sostiene Farina, da Arcuri agli imprenditori. Mettono semplicemente in fila i fatti. Ecco quelli della scorsa estate. Il 1 luglio, secondo la Guardia di Finanza, vengono accreditati i 30mila euro sul conto di De Santis. Nemmeno due settimane dopo, il 14 luglio – annotano gli investigatori – Farina “ha relazionato ad Aleksic gli esiti degli incontri avuti a Roma con De Santis”. L’incontro è propedeutico a un’altra conversazione, avvenuta il giorno dopo, il 15 luglio Farina discute con Massimo Cristofori, estraneo all’inchiesta. Quest’ultimo gli dice: “Tu che sei grande amico di Arcuri, lanciati nel business delle scrivanie, hai sentito questa storia delle scrivanie?”. Farina però sembra già pieno di lavoro: “Sì ma come faccio, troppo”. E ancora: “È un macello quello che sta succedendo, ti rendi conto?… Trenta milioni di mascherine al giorno… per le scuole, tra studenti, corpo insegnante, autisti di scorta”. In quel momento, la Ent srl aveva in essere ordini con la Regione Sicilia e la Regione Veneto, oltre alle forniture per il Lazio oggetto dell’indagine.

“Domenico mi ha promesso che autorizza l’acquisto” – Poi si passa al mese di settembre. E si parte sempre da De Santis. L’1 settembre, Farina si reca presso gli uffici della Proger, nel quartiere Prati di Roma, azienda riconducibile all’imprenditore salentino. Il 3 settembre, due giorni dopo, Farina torna nella Capitale, ma stavolta per incontrare Aleksic e aggiornarlo dei lavori in corso. “Domenico (Arcuri, ndr) mi ha promesso che se gli arriva le lettera, autorizza quell’acquisto (…) la dovrebbe fare oggi, oggi la deve fare e oggi pomeriggio ci deve fare l’ordine”. Lo stesso giorno chiama Marco Ottino, avvocato della Federmarma (estraneo all’inchiesta), rappresentandogli di avere “una promessa dal Commissario unico, dal Commissario straordinario, che se va in rottura di stock con i due fornitori principali, che so Fiat e Luxottica e, le prende da me”. Poco più di una settimana dopo, il 9 settembre, Farina incontra di nuovo Aleksic. I toni sono entusiastici e lo stampatore, dopo avergli promesso che “ti faccio diventare benestante… qualcuno direbbe ricco”, afferma: “Ce lo fanno appresso l’altro, ma la cosa importante è che quell’altro… ehm… ci autorizzerà a comprare tutto…”. Poco meno di un mese dopo, il 5 ottobre, annotano ancora gli inquirenti, Farina incontra di nuovo Aleksic, mostrando “la sua soddisfazione – scrivono i pm – nell’aver ottenuto la promessa, verosimilmente dal commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, di inserire la Ent Tlc S.r.l. quale fornitore sussidiario rispetto a Luxottica Spa e Fca Spa per l’approvvigionamento di un’ingente quantità di mascherine chirurgiche da destinare alle scuole”.

Aggiornamento
Il Gip presso il Tribunale di Roma, in data 14 febbraio 2023, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Roberto Da Santis, Vittorio Farina e A. Aleksic, per il reato di appropriazione indebita, loro contestato.

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