Per ora la fumata è nera. Dopo due giorni di incontri sulla partita della mobilità tra le organizzazioni sindacali e il Capo di Gabinetto del ministro dell’Istruzione, la questione del vincolo quinquennale per docenti e dsga (direttore dei sevizi generali amministrativi) neo-assunti, resta un nodo da sciogliere. Il rischio che la proposta di svincolo portata avanti dalle organizzazioni sindacali tramonti è dietro l’angolo. L’unica speranza è una norma last minute che possa modificare la Legge 159 del 2019 che contiene un inciso del tutto inequivocabile: la norma non è derogabile per via contrattuale. Il neo ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi ha dimostrato la sua buona volontà a trovare una soluzione ma la questione è tutta nelle mani degli uomini di Palazzo Chigi.

I problemi sul tavolo sono più di uno. Il primo: serve uno strumento normativo che possa modificare la Legge. I tecnici parlano di un “veicolo coerente”. Tradotto dal burocratese, non può essere certo un Dpcm del Presidente del Consiglio a sbloccare questa situazione. Serve un provvedimento attinente alla Scuola. La Uil propone di adottare la soluzione all’interno della revisione del contratto ma è palese che i tempi per questa pratica non si sposano con quelli della mobilità. Il secondo nodo, infatti, riguarda proprio il calendario: le domande per la mobilità partiranno con ogni probabilità entro pochi giorni per concludersi entro i primi di aprile. La modifica normativa dev’essere quindi individuata in tempi strettissimi.

La terza questione sul tavolo di Mario Draghi ha a che fare con la sua maggioranza, divisa su questo tema. La questione del vincolo quinquennale crea mal di pancia negli stessi partiti e anche nel Movimento 5 Stelle. Il presidente del Consiglio dovrà prendere una decisione al più presto ma non sarà facile. A farci capire che la strada è in salita è la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Lena Gissi: “C’è una volontà di base del ministro ma ci sono molte resistenze di natura ideologica. La trattativa è ancora in corso; dobbiamo superare alcuni ostacoli di natura politica e procedurale”.

Le organizzazioni sindacali sperano ancora in una soluzione. Oggi saranno di nuovo al tavolo di viale Trastevere con una proposta d’intesa: l’idea messa in campo è quella di togliere il vincolo almeno per un anno. A guardare con ansia a questa trattativa sono circa mila persone tra docenti e dsga. Il vincolo, infatti, riguarda gli insegnanti del concorso scuola secondaria 85/2018 (Fit) le cui graduatorie sono state pubblicate dopo il 31 dicembre 2019; i docenti neo-immessi in ruolo dal primo settembre 2020, da qualunque graduatoria sia avvenuta l’assunzione e i neo-immessi in ruolo dsga sempre dal primo settembre dello scorso anno. Stiamo parlando di una platea che attende lo svincolo non solo per muoversi da Nord a Sud ma anche all’interno delle stesse regioni. Le prossime ore saranno decisive. Le organizzazioni sindacali non vogliono pensare che la partita sia chiusa ma ora tocca al premier decidere con il suo staff se andare incontro alla richiesta del ministro Bianchi o lasciare che diventi lettera morta.

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