Maria Siponta, detta Sipontina, protagonista della puntata di C’è Posta Per Te andata in onda sabato 20 febbraio (e che ha registrato ben 6.171.000 telespettatori pari al 30,3% di share) è diventata il capro espiatorio dei social. In questo momento infatti è al centro di una serie di commenti negativi e insulti: “Sei una vipera, bipolare vatti a curare”, “Questa signora mi fa letteralmente schifo”, “Una figlia deve chiamare il padre tutte le volte che vuole”, “Non ti vergogni di quello che dici?”, “Sei una strega di me**a. Fai schifo!”. Quasi quattromila commenti sotto uno degli ultimi post del profilo pubblico Facebook di Maria Siponta, etichettata dal pubblico a casa come “la cattiva del web”. Tuttavia qualcuno che prende le sue difese c’è, “Ma la gente che viene sul profilo della signora solo per insultarla davvero crede di essere meglio di lei? Tutta questa cattiveria fa paura…”. Qualcun altro poi si insospettisce: “Non lo capite che lo ha fatto apposta? Questo profilo è pubblico solo da ottobre (le puntate del programma sono state registrate tra l’estate e l’autunno 2020, ndr)”.
Ma dove trova fondamento tutto questo odio? Legittimamente da nessuna parte, perché la violenza (anche se solo verbale) non può essere tollerata. Tuttavia l’antipatia è scaturita dalla vicenda familiare che l’ha vista antagonista di Antonella, una figlia che si vede negare la libertà di avere un rapporto con suo padre. Da quando ha sposato Sipontina, l’uomo è cambiato: “Dobbiamo chiamarti di nascosto perché a lei non sta bene. Devi cancellare i messaggi e le chiamate”, ha detto Antonella. Uno scenario singolare che ha causato sdegno nel pubblico appassionato della trasmissione condotta da Maria De Filippi. Di fronte agli attacchi di Antonella e alle prove mostrate dalla conduttrice, Sipontina ha cercando di difendersi affermando: “Parliamo di una ventina di telefonate al giorno e non sono telefonate per cose utili. Se hai un motivo utile puoi farlo. La cosa è diventata molto insistente. A me dà fastidio questo rapporto morboso. Siete grandi e dovete capire che adesso vostro padre ha un’altra famiglia. […] Io poi ti ho detto di cancellare il mio numero, non quello di tuo padre”. Ad ogni modo, alla fine, la busta viene aperta con la promessa che i rapporti si riallaccino e i nodi si sciolgono.
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