Matteo Salvini apre subito il fronte degli ‘aperturisti’ tra le forze che sosterranno il governo Draghi. Il leader della Lega risponde a Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha avvisato sull’esigenza di un “lockdown totale e immediato” in tutto il Paese e, insieme al Comitato tecnico scientifico, sostiene l’impossibilità di riaprire gli impianti sciistici visto il mutato quadro epidemiologico, in peggioramento a causa della diffusione delle varianti. Posizioni che vengono condivise anche da Andrea Crisanti, l’uomo che con la sua strategia di contrasto al Covid-19 salvò il Veneto del leghista Luca Zaia nella prima ondata.

“La salute non è una scelta politica: non puoi dire Sì il 3 febbraio e la gente si organizza per questo e poi dire No il 14 febbraio per il 15. Noi chiediamo organizzazione e pianificazione”, ha detto Salvini, ospite di Mezz’ora in più su Rai 3. Pianificazione e organizzatore che, lo ha dimostrato l’ultimo anno, è impossibile estendere oltre le due settimane a causa della possibile repentina evoluzione dei contagi. È proprio questo il caso, anche alla luce della sorveglianza sulla variante inglese che, come reso noto venerdì dall’Iss, rappresenta il 17% dei casi e nel giro di 5-6 settimane potrebbe diventare il ceppo prevalente nel Paese. “Oggi gli esperti dicono l’esatto contrario della settimana scorsa. La salute viene prima di tutto ma proviamo a metterci nei panni di un imprenditore che si è organizzato per aprire…”, ha continuato Salvini. “Ad esempio secondo i dati del governo, domani avrebbero dovuto aprire gli impianti sciistici in Lombardia e Piemonte. Non si può dire il giorno prima che è cambiato tutto”, ha concluso.

E gli operatori di Valtellina e Valchiavenna vivono come una doccia fredda il parere del Cts, visto che sono pronti per riaprire gli impianti da sci a partire da domani con una capienza del 30%, come prevede l’ordinanza firmata dal presidente della Lombardia Attilio Fontana lo scorso 10 febbraio: “Abbiamo raccolto, in via elettronica, migliaia di prenotazioni da tutta la Lombardia per la ripartenza, organizzata in tutta sicurezza con rigidi protocolli per evitare qualsiasi rischio di assembramenti”, spiegano dalla società impianti di Aprica. “Siamo in ginocchio – sottolinea Mariangela Bozzi dell’omonimo hotel di Aprica – per una stagione invernale mai partita. E gli hotel, in queste ore, stanno già ricevendo numerose disdette dei brevi soggiorni programmati in coincidenza anche con la festa di San Valentino”. “Non è possibile venire a sapere alla domenica pomeriggio che per il lunedì mattina è tutto cambiato – aggiunge Michela Calvi dell’hotel Stelvio di Bormio – Non se ne può più con la politica dell’apri-chiudi, apri-chiudi. Ci sentiamo presi in giro. Noi imprenditori del turismo non siamo burattini. Siamo allo stremo delle forze e tanti rischiano il fallimento delle loro aziende”.

Quindi Salvini si è scagliato contro l’ipotesi lockdown di Ricciardi: “Prima di terrorizzare gli italiani, fai il favore di parlarne con il presidente del Consiglio – ha detto – Non ci sta che un consigliere una domenica mattina si alzi e senza dire nulla al suo ministro o al presidente del Consiglio parli di una chiusura totale. Io credo che la gente più lavora e meno parla e meglio è”. E ha aggiunto: “Metti attorno a un tavolo gli esperti e chi convince di più sulla base dei numeri e dei dati, allora ha ragione. Ma non ne possiamo più di aprire e chiudere. Non possono dire cose diverse”. Contro il consulente del ministro della Salute anche il presidente della Liguria Giovanni Toti: “Tutte le sante domeniche il super consulente del ministero della Salute Ricciardi invoca un nuovo lockdown totale. Ogni domenica i cittadini e le imprese italiane si chiedono perché non sia possibile un lockdown ad personam per Ricciardi. Aiuto… Presidente Draghi…”, ha scritto su Twitter.

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