Tutti in classe. Stavolta è proprio il caso di dirlo. Da stamattina i ragazzi delle scuole superiori di tutto il Paese saranno tra i banchi, anche in quelle Regioni che avevano deciso di rimandare la riapertura. Unica eccezione la Sicilia dove il presidente Nello Musumeci ha fatto slittare la ripartenza delle secondarie di secondo grado all’8 febbraio. Il ritorno alle lezioni in presenza nella maggior parte delle Regioni resta al 50% perché la paura di un aumento dei contagi rimane alta tra i governatori. Da segnalare, inoltre, la decisione delle giunte regionali calabrese e campana di adottare a loro volta il “metodo Emiliano”, dal nome del presidente pugliese che ha lasciato la libertà alle famiglie di scegliere se mandare a scuola i ragazzi o continuare con la didattica a distanza.

Nella terra di Vincenzo De Luca, invece, molti sindaci hanno deciso di tenere le scuole chiuse andando contro l’ordinanza del presidente. Poi c’è la questione Milano: nel capoluogo lombardo alcuni presidi, con tanto di giustificazione del prefetto, hanno rinviato l’apertura che era fissata per lunedì scorso. Una decisione che ha irritato la dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Augusta Celada, che con una nota ha richiamato i presidi a “una ripresa il più possibile rapida”, suscitando non poche polemiche tra i sindacati. Intanto su viale Trastevere cala il silenzio. La ministra Lucia Azzolina è tra coloro che, a causa della crisi innescata da Matteo Renzi, potrebbe dover lasciare il posto dopo aver lavorato a lungo per la ripresa delle scuole. Ecco la mappa Regione per Regione di ciò che accade oggi 1 febbraio.

Chi ritorna in classe

Basilicata – Con l’ordinanza numero 4 del 29 gennaio si dispone il rientro dei ragazzi a scuola con trasporti pubblici che garantiscano il giusto distanziamento. Si ritorna in aula al 50%. Qualora si passasse al 75%, serviranno più mezzi.

Calabria – Superiori in presenza al 50% almeno per i primi 30 giorni dalla ripresa e didattica digitale per le famiglie che lo richiedono. È quanto prevede l’ordinanza del presidente facente funzioni Nino Spirlì che ha adottato la formula proposta in Puglia per i ragazzi delle superiori.

Campania – Ritorno tra i banchi al 50% con collegamento on line per le lezioni, preferibilmente in modalità sincrona. Deve essere inoltre consentito ai genitori degli alunni di optare per la fruizione della didattica a distanza. Da segnalare che i sindaci di Torre Annunziata, Avellino, Ottaviano, Nolano, Casamarciano, Cicciano e Marigliano hanno scelto di rinviare il rientro a scuola di una settimana a causa del significativo aumento del numero dei positivi in questi territori.

Friuli Venezia Giulia – Rientro al 50% con un’organizzazione complessa. Le attività in presenza saranno strutturate su un turno di ingresso e di uscita unico per le scuole delle ex province di Gorizia e Pordenone e con articolazioni diverse per i poli scolastici dell’ex provincia di Udine (ingressi scaglionati su due turni per i poli scolastici di Udine, Codroipo, Cividale del Friuli e San Pietro al Natisone, Gemona del Friuli, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, ingresso su turno unico per gli altri). Le scuole di Trieste osserveranno ingressi scaglionati con modalità specifiche. Ci saranno 700 corse giornaliere degli autobus in più e quattro nuove corse treno.

Puglia – Dall’1 al 6 febbraio gli studenti delle scuole superiori pugliesi potranno tornare a seguire in presenza le lezioni scolastiche ma “nel limite del 50%”. Le istituzioni scolastiche – specifica l’ordinanza regionale – organizzano le attività scolastiche, applicando preferibilmente la percentuale a ogni singola classe e garantendo comunque la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta, tenendo presente che a questi ultimi non può essere imposta la didattica in presenza.

Sardegna – Sono oltre 250 i bus messi a disposizione da Anav, l’associazione che rappresenta le aziende private di trasporto pubblico locale e noleggio autobus, per la riapertura degli istituti superiori sardi da stamattina. Sarà una ripartenza anche qui al 50%. Confermati per il Sud Sardegna gli slittamenti di orario per circa la metà degli istituti per evitare un ritorno in massa sugli stessi mezzi pubblici.

Veneto – Il presidente Luca Zaia ha predisposto il piano di trasporto pubblico. Ci saranno 683 mezzi aggiuntivi con una capacità predisposta per il 50%. Alle fermate, per evitare assembramenti, ci saranno 224 stewards. Il costo dell’operazione, per la Regione, è di oltre 6 milioni di euro al mese. In una nota l’ufficio scolastico regionale ricorda che possono richiedere la didattica a distanza gli studenti fragili, con “patologie gravi o immunodepressi”. Inoltre, lo stesso Usr ha precisato che si potrà tornare a fare educazione fisica ma con un distanziamento di due metri e abbassando la mascherina.

Chi non torna in aula

Sicilia – Dovranno aspettare ancora i ragazzi delle superiori prima di tornare sui banchi. La giunta regionale ha deciso di rinviare di una settimana la ripresa al 50% delle secondarie di secondo grado. Stamattina si parte, invece, con gli alunni delle medie (classi seconde e terze) rimasti a casa a causa della zona rossa.

Chi è già a scuola
Hanno già ripreso le lezioni in presenza Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Umbria, Lazio, Liguria, Trento e anche a Bolzano, dove nonostante la zona rossa di due settimane fa il governatore Arno Kompatscher ha scelto di tenere aperte le scuole. Tutto sta procedendo con regolarità, a parte qualche problema relativo ai trasporti nella Capitale.

Articolo Precedente

Da settembre l’Italia non ha disposto chiusure totali delle scuole, a differenza di Germania e Regno Unito. I dati dell’Unesco

next
Articolo Successivo

Riapertura scuole, come volevasi dimostrare: le aule non sono il motore dei contagi

next